giovedì 7 aprile 2016

Racalmuto, Giuseppe Guagliano: Un ragionamento assolutamente inaccettabile quello di Di Grado

Sulle dimissioni del prof. Antonio Di Grado dalla Fondazione Sciascia, interviene Giuseppe Guagliano, vicepresidente del consiglio comunale di Racalmuto. 
"Il prof. Di Grado si dimette - scrive Guagliano - lasciando trasparire, nelle sue esternazioni,  un certo risentimento  nei confronti della comunità Racalmutese e della sua classe dirigente. Per rispetto della memoria di Sciascia e della verità, ci si aspettava dal prof.  Di Grado che si congedasse con un'analisi oggettiva, di quello che è successo in questi 25 anni. Ci aspettavamo chiarezza sui reali motivi che lo hanno indotto a prendere questa decisione; nell'area già da parecchio tempo.
Un ragionamento assolutamente inaccettabile quello di Di Grado quando dice: 'Se la Fondazione Sciascia avesse avuto sede in una grande città avrebbe avuto un altro rilievo. Sciascia avendo scelto Racalmuto come sede della Fondazione l'ha di fatto condannata alla marginalità geografica oltre che mediatica'. 
Se Sciascia fosse nato a Roma o a Milano piuttosto che a Parigi non sarebbe diventato certamente lo scrittore che è stato e che tutto il mondo conosce. E invece è nato, incidentalmente, a Racalmuto. Se non fosse nato a Racalmuto la Fondazione non sarebbe esistita da nessuna parte, così come non sarebbe esistito il ruolo del prof. Di Grado e degli altri membri del CDA della Fondazione. E non avrebbero fatto fortuna tutti quelli che sono cresciuti sul fertile humus sciasciano.
Il regista Fabrizio Catalano probabilmente non avrebbe fatto quel mestiere e nessuno si sarebbe mai sognato di dargli l'incarico di direttore artistico del Teatro Regina Margherita di Racalmuto.
A nessun altro avrebbero permesso di mettere in scena “Il Giorno della Civetta” in un teatro chiuso  per  inagibilità, dopo lo scioglimento del comune."

"E' necessario e improrogabile - conclude Guagliano - che il Sindaco e l'organo Consiliare ognuno per le proprie prerogative, aprano una seria discussione su quello che si intende fare della Fondazione Sciascia e degli altri contenitori culturali di questo paese."

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