domenica 30 marzo 2014

RACALMUTO Se, veramente, sventolasse la bandiera della gioventù!

di Carmelo Mulè

La politica racalmutese, dopo il commissariamento, non sembra avere preso coscienza di quanto è accaduto.
Non si capisce, effettivamente, qual è il filo conduttore di un ipotetico cambiamento e soprattutto chi lo può interpretare e in quale modo;
Quali saranno i soggetti che, scevri da interessi personali e votati al bene comune, ci porteranno fuori dalla persistente incertezza. Le dichiarazioni d'intenti che vengono sciorinate negli angoli più angusti del paese e nelle piazze non sembrano, spesso, sposarsi con gli stessi soggetti che le propongono. Tutto sembra avvolgersi tra vecchio e nuovo, tra buoni e cattivi,  onesti e disonesti, e avvolti, tanti, in un manto di onestà autogestita si presentano come il nuovo che di fatto non c'è.
Tutto questo è ciò che il paese non ha bisogno; ciò che serve è la serietà, la compatibilità, l'eleggibilità e l'assoluta assenza di conflitto d'interesse.Quindi sembra superfluo continuare con amministratori che hanno precisi interessi economici da difendere i quali travestendosi da società civile pretendono di continuare a gestire gli affari propri e dei loro associati.
Studi professionali; singoli professionisti; coltivatori di attività di ogni genere che ruotano attorno ad incarichi dietro compenso scelgano tra la politica e la professione, l'uno e l'altro risulterebbe la perpetuazione di un percorso poco limpido e politicamente insopportabile. Al di là delle auto proclamazioni  di onesta' e limpidezza che non convincono più, serve  chiarezza e coscienza civica che dai primi movimenti, dati per positivi, non sembrano emergere.
Se, veramente, sventolasse la bandiera della goliardica intraprendenza della gioventù, libera ed appassionata tutto sarebbe più facile; purtroppo ancora non sventola nulla di nuovo, ma solo vecchi stendardi laceri e malridotti, reduci di un triste passato che altro non è che il nostro presente.
  

3 commenti:

  1. ....Caro Carmelo condivido il tuo ragionamento, si potrebbe intraprendere un ragionamento interrotto prima del commissariamento tra persone animate da forte passione civile e con grande desiderio di cambiamento. Quello che sta succedendo non fa ben sperare per Racalmuto !!!

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  2. Alle affermazioni di Carmelo, sempre molto attente e che mi sento di condividere, riguardo i professionisti degli incarichi, aggiungerei un altro aspetto non meno inquietante che attiene l'indefessa ostinazione di coloro che sono stati educati o abituati a vivere soltanto degli agi e dei guadagni che gli derivano dalla politica. In fondo quanto è accaduto e purtroppo ancora accade non è dovuto ai professionisti nella politica ed ai politicanti di professione?

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  3. Mi pare che si ripeta qui l'incidente capitato a quel periferico parigino che il giorno della presa della Bastiglia, nulla vedendo dalla sua ricca ma periferica dimora, scriveva sul suo diario: oggi a Parigi niente di nuovo!!!

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