lunedì 21 ottobre 2013

Perché si dice: DARI COFFA


A cura di Gino Sanfilippo

La coffa è un contenitore di Iuta che veniva usato, e forse ancora oggi, dagli agricoltori in diversi modi. Per la semina, per contenere generi alimentari o altro. Esistevano diversi tipi di “coffa”: la cuffiteddra, la coffa e lu cuffuni; come è facile capire dipendeva solo dalle dimensioni.
Però nel linguaggio più comune, “Dari Coffa”, metaforicamente sta a significare che un giovanotto ha ricevuto dalla ragazza una risposta negativa a volere iniziare un rapporto di reciproco stare insieme; quindi viene usualmente detto che ha ricevuto la “coffa”.

In tempi forse non tanto remoti, “mandare per matrimonio”, indicava l’operazione di mandare una terza persona, in genere il sensale dei matrimoni “PARANINFU”, con una “coffa” piena di pane e dolciumi vari dalla famiglia della ragazza per fare saper che il tale era interessato al matrimonio con la figlia, ovviamente veniva detto il nome in quanto in quella famiglia c’erano diverse ragazze.
Dopo circa otto giorni la stessa persona ritornava in quella famiglia per sapere come fosse andata a finire la cosa. La risposta era contenuta in quella “coffa” la quale se veniva restituita significava che quel matrimonio non si poteva fare, se invece era trattenuta era il segnale che tutto andava bene.
Quindi questa azione del restituire, ”DARI COFFA”, significava la negazione del fidanzamento e quindi del matrimonio. Ovviamente la coffa veniva riportata a chi la aveva commissionata e quel gesto veniva interpretato come la negazione di tutto. Da qui il detto “CI DETTI COFFA”

1 commento:

  1. Grazie zio Gino... ci hai dato informazioni su una parola a noi sconosciuta.... dai tuoi nipoti Ile & Roby .... Sei grande zio!!!

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