venerdì 1 novembre 2013

Sepolti senza identità, i racalmutesi ricorderanno per sempre.

E' triste vedere persone sepolte senza identità, sfortunate nella vita e nella morte. 
Non sappiamo se sono donne o uomini, se erano giovani o adulti. 
Il destino per questa gente è stato tragico. 
Pensiamo alle loro famiglie che non sapranno mai dove sono sepolti i loro cari.
Uomini diventati numero, niente più. 
Noi racalmutesi abbiamo il dovere morale di non dimenticare questi nostri fratelli vittime del mare che si trovano nel nostro cimitero.
Giovani donne e giovani uomini che hanno perso la vita sognando una vita serena e dignitosa.
(n.153) Naufragio del 3 ottobre 2013 nel mare di Lampedusa
(n.141) Naufragio del 3 ottobre 2013 nel mare di Lampedusa
(n.114) Naufragio del 3 ottobre 2013 nel mare di Lampedusa
(n.113) Naufragio del 3 ottobre 2013 nel mare di Lampedusa
(n.111) Naufragio del 3 ottobre 2013 nel mare di Lampedusa
sergio scime, blogger

1 commento:

  1. IRATUS PROCREATORsabato, 02 novembre, 2013

    Commovente vedere tanti fiori e ceroni accesi per questi nostri fratelli sfortunati! Sono stato davanti alle loro provvisionali tombe e mi sono sentito un verme quando dentro di me una voce mi ha detto "hai fatto abbastanza per loro per non farli morire per dargli una speranza di vita??!!" Già, quali le cause di queste emigrazioni "selvagge"?? Se tutti noi al di la del proprio credo facessimo parlare il nostro cuore la nostra coscienza, potremmo fare di più che accendere un cerone o mettere un fiore! Dovremmo gridare ai potenti del mondo che vi sono uomini, donne e soprattutto bambini che soffrono!! Soffrono per guerre (spesso alimentate da chi fa business con la vendita di armi), guerre interne contro regimi fantocci (pupazzi di ex-colonialisti), l'Africa chiede al mondo giustizia e un futuro migliore! Mi pare che l'Africa abbia già pagato molto e tanto con la schiavitù con l'Apartheid, uomini sradicati resi schiavi e senza identità come queste povere vittime del mare!!

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