giovedì 31 ottobre 2013

Vogliamo capire questa violenza materiale e psicologica in questo paese di fuoco

Chi vive a Regalpetra è preoccupato per quello che sta succedendo in questi ultimi tempi. Diverse auto incendiate nelle vie principali del paese. Gli autori non si preoccupano più di tanto, non hanno paura. La paura è dei cittadini che non sopportano più tutto questo.
Nessuno dà una spiegazione a questi  atti delinquenziali che si ripetono ormai con una certa frequenza.
Episodi che recano danni materiali ai proprietari delle autovetture e ledono sicuramente l'immagine del paese. 
(Io penso che sono questi i fatti che fanno male al paese e che la gente non vuole) 
Mi domando: ma siamo certi che ognuno di noi fa il proprio dovere per evitare tutto questo?
Il richiamo al silenzio, questo silenzio, è normale?
Chi ha visto ha il dovere di dire. Ma quante cose non vengono dette in questo paese che ha perso tutte le speranze. Mancano quei punti di riferimento indiscutibili che danno coraggio e forza, che invitano tutti noi a reagire, a parlare, a non essere muti come i sassi.
Si pensava al cambiamento,  alla rinascita, ma aumenta inverosimilmente la violenza materiale e psicologica, un paese che sognava cose più grandi.
Sergio Scimè, blogger

2 commenti:

  1. Fa male setire queste cose del proprio paese, io penso non si sia fatto e non fa abbastanza per imoedirlo, ognuno si sente in diritto di poter fare ciò che vuole. Basterebbe poco ad esempio delle telecamere così i movimenti sospetti si potrebbero monitorare.... ma sono pochi coloro i quali di interessanoal bene di un paese che lentamente sprofonda sempre più in giu.

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  2. Michela La Rocca su facebookgiovedì, 31 ottobre, 2013

    A me sembra piuttosto che la frequenza con cui tali episodi si verificano abbia provocato nella gente una sorta di assuefazione alla violenza che ne impedisce qualsiasi forma di rigetto o di rivolta . Questo, a mio avviso, crea complicità con gli artefici di tali misfatti che ripetono le loro azioni sempre più sfrontatamente

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