lunedì 28 ottobre 2013

I Racalmutesi non vogliono rivedere un FILM già visto (Sergio Scimè)

In queste settimane ho letto su "Malgradotuttoweb" diversi interventi sul "domani politico" a Racalmuto. Il rinnovamento è assolutamente necessario per cambiare binario.
La gente è sfiduciata, non crede più a niente. Sono state davvero tante le delusioni accumulate negli anni; non è arrivato il turismo, non è arrivato l'aeroporto, non è arrivato lo sviluppo, non è arrivato il lavoro. E se non bastasse in regalo la mazzata: lo scioglimento del consiglio comunale. Un po' di economia è giunta dai lavori del raddoppio della 640, poi il nulla. I giovani: alcuni sono andati via altri stanno per obliterare il biglietto.
Poi vediamo i soliti partiti politici che spuntano in tempo di elezioni assenti quando si tratta di fare gli interessi della collettività. La solita politica di segreteria, niente più. E si arrabbiano quando diciamo che i partiti e i politici hanno portato il commissariamento e l'interruzione democratica nel nostro paese. Racalmuto doveva recitare in Sicilia un ruolo completamente diverso: il paese di Sciascia, del sale, della ragione, della legalità, dello sviluppo.
Invece per colpa di alcuni il paese ha perso immagine e credenziali nel panorama provinciale, regionale e nazionale. Ben vengano gli input di Gaetano Savatteri, Don Diego Martorana, Salvatore Alfano, Alessandro Giudice, Giuseppe Brucculeri, Jolanda Salemi, Pippo Picone, di mio fratello Ignazio e di tanti amici che intervengono su facebook e che condivido apertamente.
Racalmuto deve essere governato da donne e da uomini nuovi, onesti e puliti. Chi ha dato può sempre collaborare, ma non per forza deve occupare le prime file. E' tempo di freschezza e aria nuova.
Non vogliamo vedere un FILM già visto, vogliamo che menti fresche con idee nuove si mettano a servizio per una  PRIMAVERA Racalmutese. Il paese non ce la fa più dei soliti volti spenti che parlano il "politichese" con logiche passate e tramontate.
La solita parcellizzazione di posti e posticini. Favori e clientele. Ma come si fa in un momento così triste e difficile continuare a imbrogliare la povera gente?  Non perdiamo tempo ma ripensiamo veramente ad un'altra Racalmuto, dove ognuno di noi dal proprio posto deve dare il meglio per la crescita complessiva del nostro territorio. Non tutto è la politica; chi ha un lavoro deve lavorare, va rispolverata l'etica del dovere di una volta. Se vogliamo iniziare un nuovo percorso dobbiamo essere concreti. Le sole parole non sono sufficienti.

Sergio Scimè, blogger

4 commenti:

  1. Alla malapolitica si tagliano le gambe se si applicano nel pubblico alcune "semplici" virtù che tali sono nel privato: coerenza e lealtà. Per coerenza e lealtà essere disposti in qualsiasi momento ad andarsene a casa, e restarci. Un cittadino non si dimette dall'essere cittadino se esercita questa funzione in diverso modo. Anzi, a volte, mutare ruolo serve ad avvalorare ciò che si fatto e ciò che si è stati in precedenza.

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  2. Non è questione esclusivamente di età o di numero di mandati. Altrimenti, se il criterio anagrafico o temporale fosse un criterio assoluto di bontà, dovremmo cambiare gli opinionisti di oggi che lo sono stati anche ieri.
    Alla malapolitica si tagliano le gambe se si applicano nel pubblico alcune "semplici" virtù che tali sono nel privato: coerenza e lealtà. Per coerenza e lealtà essere disposti in qualsiasi momento ad andarsene a casa, e restarci. Un cittadino non si dimette dall'essere cittadino se esercita questa funzione in diverso modo. Anzi, a volte, mutare ruolo serve ad avvalorare ciò che si è fatto e ciò che si è stati in precedenza.

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  3. SMETTIAMOLA DI PENSARE SEMPRE A SCISCIA . E' INSOPPORTABILE CHE IN OGNI SIUAZIONE VENGA CITATO

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    1. Da quanto leggo, mi pare utile fare qualche riflessione

      Leonardo Sciascia rappresenta per Racalmuto una immensa ricchezza di natura culturale e non solo. I nostri compaesani generalmente non se ne sono resi conto, almeno fino ad ora. Anzi, quando possono se ne escono con un uffa! basta! non se ne può più di questo Sciascia! (per citare un esempio: Sergio Scimè il 28 ottobre 2013 auspicava un ruolo nuovo e importante per “Racalmuto: il paese di Sciascia, del sale, della ragione, della legalità, dello sviluppo” una delle risposte era: SMETTIAMOLA DI PENSARE SEMPRE A SCIASCIA. E' INSOPPORTABILE CHE IN OGNI SIUAZIONE VENGA CITATO.
      In realtà le manifestazioni organizzate da parte della Fondazione Sciascia (sita nell’ ex centrale elettrica) per la valorizzazione del pensiero e delle opere dello scrittore vengono sistematicamente disertate dai residenti. Viene qualche racalmutese da fuori e rimane allibito per l‘inspiegabile disinteresse.
      A ciò va aggiunto un blogger (si dice così?) Racalmutese che mi pare porti avanti un blog (spero ancora di indovinare il termine) dal titolo, se non sbaglio, “Contra Omnia Racalmuto”, o “Contra Omnes Racalmuto”, o “Contra Homines Racalmuto” e che qui, per brevità e semplicità, chiameremo “Contra Racalmuto”, frequentemente riferisce fatti “originali”, “inconfutabili” e “incontrovertibili” relativi a Sciascia (come essere umano) e che sono lontani anni-luce dagli scritti, dal pensiero, dalla lungimiranza, dalla preveggenza, dalla letteratura e dalla filosofia dello scrittore. Perché lo fa?, probabilmente per guadagnarci, illudendosi, un po’ di attenzione.
      Inoltre, come è noto, esiste una Associazione nazionale (e non solo) denominata AMICI DI LEONARDO SCIASCIA. Fondata nel 1993 a Milano: si propone di stimolare la lettura e la ricerca in merito al pensiero e all’opera di Leonardo Sciascia. Ogni anno gli associati (scrittori, giornalisti, editori, critici letterari, storici, ammiratori, lettori, ecc.) si riuniscono per esaminare il pensiero e la grandezza dello scrittore. Ogni anno la sede degli incontri è differente. Quest’anno si riuniranno a Milano il 22 e 23 Novembre prossimo. In Sicilia (a Palermo) si sono riuniti due anni fa. Ad ogni incontro partecipano almeno 200 persone provenienti da tutte le parti d’d’Italia e anche dalla Francia e dalla Spagna.
      Mi chiedo: perché queste riunioni non si svolgono del paese natale dello scrittore? Sarà per l’atteggiamento che hanno i nostri compaesani nei riguardi di Nanà o per la nostra incapacità a prevedere e a progettare o per la nostra tendenza alla sterile critica.
      Vi invito a immaginare quale ricchezza, non solo letteraria e culturale, sarebbe per Racalmuto ricevere contemporaneamente duecento persone di un certo livello culturale, e quale arricchimento culturale deriverebbe per la valorizzazione dei nostri “beni”: dal castello alla pittura di Pietro D’asaro, dalle saline e altre miniere, alle tradizioni culinarie.
      È probabile che questo nostro atteggiamento abbia contribuito alla manata realizzazione (almeno fino ad ora) del Parco Letterario Regalpetra. Ci rincuora l’iniziativa di IOLANDA SALEMI, che speriamo venga autorevolmente corroborata, di riprendere il progetto per la realizzazione del Parco Letterario Regalpetra, nella speranza della sua realizzazione e nella speranza che i racalmutesi si rendano conto del beneficio che tale parco può arrecare alla nostra comunità.
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