sabato 26 ottobre 2013

La Madonna di Fatima a Racalmuto (riflessioni di PREV.)


E' bello che la Madonna di Fatima venga a Racalmuto per portare un "messaggio di pace". Sarò molto contento se i Racalmutesi, numerosi, Le dimostreranno la loro calda accoglienza. Ma stiamo molto attenti!. La "visita" può innescare in molti di noi un fenomeno (oggi molto frequente), che coincide con l'idolatria, la quale, lungi dall'avvicinarci al cristianesimo, lo nega nettamente. La Madonna di Fatima spingerà molti di noi ad avvicinarsi alla statua, a toccarne il mantello, a baciarLe i piedi, a comprare la medaglietta e appendersela al collo. Ma era questo lo scopo della visita della Madonna di Fatima a Racalmuto ?. Probabilmente era tutt'altro. Probabilmente voleva ricordarci che era la Madre di quel giovanotto che due mila anni fa, predicava l'uguaglianza, l'umiltà, la fraternità, che aveva una particolare attenzione per gli "ultimi", per i poveri di spirito, gli stracciati, gli affamati, i peccatori di qualsiasi genere.
Voleva ricordarci che, per tutte queste cose, ha meritato una "giusta" condanna ("giusta" per tutti quelli che, spadroneggiavano nel tempio, nella società, nelle istituzioni locali), una condanna che tutti dovevano vedere, che tutti dovevano accettare, che tutti dovevano condividere; una condanna umiliante, mortificante, dolorosa; una condanna di cui ignominiosamente non si sono assunta la paternità catapultandola su un "funzionario" di nome Pilato: una condanna a morte ! addirittura una morte lenta dovuta a un lento dissanguamento dovuto al petto trafitto con una lancia, alla chiodatura di mani e piedi sul legno di una croce.
 La Madonna di Fatima ci voleva ricordare che Lei ha seguito il Figlio fino alla orrenda morte e ci voleva indicare di seguire i Suoi insegnamenti.
L’unico scopo della visita per la Madonna era questo.
Bisogna aggiungere che la Madonna è sempre una ed è sempre la stessa: la Madonna di Fatima, la Madonna di Lourdes, la Madonna del Monte, la Madonna Immacolata, la Madonna Annunziata, la Madonna delle Grazie, la Madonna del Divino Amore e tutte le Madonne con centinaia di aggettivi qualificativi, sono sempre la stessa Persona. E hanno tutte lo stesso intento: invitarci a seguire gli insegnamenti del figlio. 
Lo stesso discorso vale per ciascuno di noi quando ci fermiamo a vedere un centinaio di fotografie di un nostro figlio quando, molto tempo addietro, si trovava in età infantile. Il nostro figlio è sempre lo stesso, ma ogni fotografia ci ricorda situazioni diverse. Nell'esame di queste foto su quale cosa fermiamo la nostra attenzione? sul colore? sul cartoncino di cui è formata la foto? sulle dimensioni? sul formato (mezzo busto o busto intero)? sullo spessore del cartoncino? sulla superficie (lucida, opaca o riflettente)? Certamente non ci fermiamo a esaminare il “supporto” della foto, ma ci fermiamo a esaminare tutto quello che la foto ci ricorda.
Lo stesso discorso vale per le statue, le immagini, le pitture che rappresentano (in varie forme, con vari nomi, in diverse situazioni) la Madonna: Il supporto (in gesso, in marmo, in legno) non può essere oggetto di adorazione, ma deve solo ricordare quello che rappresenta. In tal senso l’adorazione deve essere rivolta a quello che la statua o altro supporto rappresentano. Inoltre non possiamo fermaci a toccare il piede o a baciare il velo o a strofinare un fazzoletto sulla mano della Madonna: sono atti che sfiorano l’idolatria (forse il termine è un po’ pesante).
PREV.

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