Maria Rosso scrive della mostra
"Memorie: vedute laterali e oblique"
di Giuseppe Agnello
di Giuseppe Agnello
Torre Carlo V - Porto Empedocle
"L'eco del vento tra gli alberi, le nuvole che si rincorrono e mutano continuamente, la terra arsa, nera e spaccata dal caldo, oppure fangosa, argillosa e plastica. E poi ancora il silenzio, la solitudine e il tranquillo pascolare degli ovini.Racalmuto: il luogo in cui l'artista è nato e cresciuto, in una famiglia di pastori le cui origini così prettamente radicate al territorio come fonte di vita consentono uno straordinario contatto con la natura e una vicinanza sempre più simbiotica con la materia.
Il paesaggio rurale delle campagne è viaggio sensoriale attraverso colori, luci e ombre, odori e fruscii. Riflessioni sempre più profonde, maturate nel corso degli anni non solo nell'aspetto naturalistico in quanto tale, ma anche nei rapporti uomo-natura. Un animo sensibile, il suo, che s'impregna di tutto ciò nel profondo; un ritorno sempre costante, attraverso il pensiero ma ancor di più attraverso l'arte come recupero del paesaggio della memoria e delle radici da offrire al pubblico. "
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