Il 25 e
26 Maggio, le serate cittadine sono state allietate da un'iniziativa,
organizzata dall'Associazione Persephone, con il patrocinio del Comune. Nello
spazio antistante al Castello Chiaramontano si è creato un certo movimento,
artigiani, ristoratori, operatori del settore enogastronomico, il tutto condito
da momenti di spettacolo ed intrattenimento. Encomiabile esempio di come i
cittadini devono riappropriarsi dello spazio pubblico e viverlo civilmente; e
di come l'iniziativa privata deve sopperire alle carenze organizzative
pubbliche. A volte lamentare la mancanza di fondi è solo un alibi per camuffare
la propria inettitudine. Questa mini-fiera dovrebbe diventare un appuntamento
fisso con cadenza periodica, e coinvolgere tutti gli attori del Sistema
Turistico Locale.
Mi auguro che cresca e gli stand possano riempire tutta la
piazza Castello, dove verrebbero esposti e commercializzati tutti i prodotti
“del paniere della nonna”, cioè prodotti tipici, manufatti della cucina
tradizionale, sapori antichi, profumi di una volta. Sarebbe troppo bello
scendere in piazza per gustare un piatto di “carduna” fumanti, o “lu
maccu” o “la fuazza” “il pane di casa con l'olio” etc...ed altri
piatti tipici stagionali, questo porterebbe un gran numero di visitatori
dell' interland agrigentino e oltre. Nel cortile del Castello esponeva il
Signor Dino Agrò, uno degli ultimi costruttori e decoratori di carretti
siciliani, un'attività che andrebbe tutelata perché in via di estinzione. Un
artigianato tipico iscritto nel registro dei Beni Immateriali che fanno parte
dell'Identità Siciliana. Scolpite in bassorilievo, nei suoi carretti, le scene
della Cavalleria rusticana o di San Giorgio e il drago, dipinte con maestrìa,
andrebbero custodite in un museo civico, insieme ai finimenti artistici dei
cavalli.
Iolanda Salemi
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