Per il giorno della festa della Patrona di Racalmuto proponiamo ai lettori la descrizione della Madonna di Padre Bonaventura Caruselli da Lucca del 1856, tratto dal libro "Maria Vergine del Monte in Racalmuto" edizione Malgrado tutto.
Il più bello dei monumenti, la più gloriosa delle memorie di cui va superba Racalmuto è l'angusto Simulacro della Vergine, che s'adora sotto il titolo di Maria del Monte. Il Simulacro è inciso in marmo bianco col Bambino sul sinistro braccio. La precisione con cui sono tirati tutti i lineamenti del volto, la proporzione in tutte le parti non lasciano nulla desiderare.
Il bello che in complesso spira il santo Simulacro, è quasi diremo, seducente. Quanto per la prima volta ci toccò la beata sorte di vagheggiarlo da vicino, l'anima nostra s'intense cosiffattamente rapire in un'estasi soave di santa dolcezza, che non sapevamo dipartirci dal santo altare, né ci siamo allontanati senza una sensibile amarezza. D'allora Maria del Monte divenne la più soave delle nostre dolcezze, la più gioconda delle nostre allegrezze; la Chiesa del Monte la più deliziosa delle nostre visite, e ci riesce doloroso il giorno che i doveri del nostro stato non ci permettono di visitarla. Perdonino i nostri lettori questo slancio di tenerezza per Mari, che quasi nostro malgrado abbiamo opposto, ma i noti del nostro cuore sono irrefrenabili, ove su i labbri ci viene il dolcissimo nome di Maria.
Padre Bonaventura Caruselli da Lucca, 1856
Ricordo che da bambino io e i miei fratelli e sorelle sentivamo cantare da nostra mamma una canzoncina in onore di Santa Maria del Monte. Non era armonica nelle note, non era costante nei toni, non era collegata una frase con l'altra, non se ne capiva bene l'intreccio, ma per noi bambini era bellissima e per noi era sempre più bella ogni volta che ci cimentavamo a cantarla.
RispondiEliminaEcco il "testo":
La vugliddra, la vugliddra
e la ciancianeddra.
Dunni mi vinni, dunni mi vinni
sta bammineddra.
O di Trapani, o di Trapani
o di Missina.
Ci arrialaru, Ci arrialaru
tri cannili.
Ci li misiru, ci li misiru
ncapu l'antaru.
tutti l'ancili, tutti l'ancili
ci la cantaru.
Ci la cantaru, ci la cantaru
ncinucchiuni.
La madonna, la Madonna
e lu Signuri.
Lu Signuri, lu Signuri
a la Batia,
Viva, viva, viva viva
Rusalia.
Rusalia, Rusalia
ncapu lu munti.
Chi liggiva, chi liggiva
li beddri cunti.
Lu canazzu, lu canazzu
ci diciva:
Va maritati, va maritati
Rusalia.
Sugnu bona, sugnu bona
maritata ,
cu Gessuzzo, cu Gesù
sugnu spusata.
E la robba e la robba
nun è mia:
è di Gésu, è di Gésu e di Maria.......
Ancora oggi non posso fare a meno di abbinare il ricordo della Madonna del Monte con questa canzoncina che, anche se apparentemente storpiata e insignificante, ha un grandissimo fascino e significato per me.
PREV.