sabato 5 gennaio 2013

Racalmuto. Al Circolo Unione per parlare di biologico



Continuano le iniziative culturali al Circolo Unione di Racalmuto.
Oggi 5 gennaio, alle 18,30, conversazione sul dovere della qualità per il diritto al futuro. Si parlerà di prodotti biologici con Lillo Alaimo Di Loro e Simone Craparo, autori del libro “Bio è per tutti” e con Francesco Marchese e Salvatore Picone, presidente e segretario del Sodalizio, Caterina Agnello, Alberto Alessi, Rosalba Alaimo Di Loro, Edda Asaro, Dario Brucculeri, Emanuela Di Vita, Enzo Sardo e Giovanni Tesè.
Coordinerà l’incontro Luciano Carruba. Seguirà la bio-degustazione di prodotti biologi del territorio agrigentino. Per l’occasione si potrà visitare, sempre al Circolo, la mostra “I ricami della fede” curata da Giusy Mulè e Fabio Petrotto, che raccoglie stendardi e paramenti sacri della Chiesa Madre di Racalmuto.

1 commento:

  1. L'iniziativa di parlare di metodiche alternative alle attuali tecniche di produzione agricola e, in particolare delle metodologie biologiche, è da apprezzare e da prendere nella massima considerazione.
    Ieri in un commento alla nota di Pippo Picone dal titolo "Racalmuto - L'estirpazione forzata dei vigneti" si parlava proprio della necessità di valorizzare le produzioni locali con conseguenze benefiche sia per la sanità delle piante, ma soprattutto per la salute dei consumatori. Questi ultimi anelano a consumare prodotti agricoli genuini provenienti da piante che siano coltivate con metodi tradizionali e, possibilmente senza l'ausilio forzato di prodotti chimici. Questi, da un canto aumentano la quantità e migliorano l'aspetto estetico dei frutti, dall'altro impongono l'introduzione nella nostra pancia, senza preavviso, una notevole quantità di residui tossici i cui effetti salutistici in gran parte sono sconosciuti.
    Ben vengano iniziative come questa.
    Bisogna fare entrare nella mente dei consumatori l'utilità di consumare prodotti agricoli privi di residui tossici, specialmente da parte dei bambini. Probabilmente la produzione biologica costerà un poco di più, ma ne varrà la pena: ne guadagnerà, oltre alla salute, probabilmente anche l'economia del territorio.
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