Fontana Raffo - Racalmuto |
di Valeria Salvo
come un caduco pianto
sgorgano… docili petali di rimembranze fluire
e pirouette di carezze su vellutate acque mai celare.
Tonfi di gocce
sul dilagar dei cerchi
e scolpiti solchi,
l’odor del candido panno e levigate pietre.
Satinate mani e nutriti muschi
di un vivido dicembre.
Scorga soave
nel riposo della mente,
un treno d’acqua sui binari dell’iride.
Incessante come pioggia affluente alimentar
il picchio glaciale su destati specchi.
Inafferrabile come seta fra le dita, sfugge.
Imperterrita come un testardo capriccio,
stridulo sulle gote della prima brezza.
Divina
la voce del suo scivolare sulle arcaiche rocce,
strisciare su corde utopiche e vita dissetare.
Le sue assonanze storpiare fra gli irrorati timpani
e ancora
cadere dolcemente sull’estro irrefrenabile
di chi tanto sognò dinanzi a te,
Fontana del Raffo,
chiudendo le folte ciglia al tempo che passava
e sempre di più
di quelle gelide ed eterne acque,
perdutamente se ne innamorava.
Valeria Salvo
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