Si era partiti maluccio, ma pian piano la situazione sta prendendo la piega giusta. Ci fa piacere che l'Italkali abbia regalato il presepe di sale e la società Empedocle la capanna per la piazza di Racalmuto. In tanti vogliono dare un contributo per dare luce e colore al paese, in un momento particolarmente difficile. Nel blog e su facebook abbiamo letto la disponibilità di Nicoletta Marchese, Angelo Marchese, Lillo Sferrazza Papa, Piero Amato, Luigi Cipolla, Andrea Sardo, Nicolò Sferrazza e di tanti altri cittadini pronti a dare o a fare qualcosa per questo Natale 2012.
Anche i commissari, abbiamo letto nelle colonne di Malgrado tutto, si sono messi a disposizione per realizzare un programma natalizio, ma senza toccare il povero bilancio comunale. Siamo ad una svolta. Nei momenti difficili, bisogna raccogliere tutte le energie sane e andare avanti. Non possiamo, in nessun modo, deprimerci. Dobbiamo guardare avanti con fiducia e speranza.
Sergio Scimè, blogger
Fidarsi e diffidare in via pregiudizievole può indurre in errore.
RispondiEliminaSi dice che per conoscere chicchessia “t’ha mangiari na sarma di Sali”. Chissa se un presepe, che non scende dalle stelle ma sale dall’infero viscerale della terra, può farci capire qualcosa ammesso che ci sia qualcosa da capire o non c’è solo da pigliarsela come viene. Intra na grutta è natu Gesù, povero tra i poveri. Ora i ricchi regalano la capanna ai poveri per fargli la festa. Che tristezza. Ancora oggi si usano sistemi del basso medio Evo. Quando la politica e le istituzioni perdono la sovranità e non controllano più il popolo affamato bisogna farli andare dietro le tradizioni e le credenze. Chissà se con qualche padre di famiglia “RACALMUTESE” assunto in miniera o nei lavori Della Empedocle questo natale avremmo avuto meno facci tristi ed avvilite in giro per il paese e bambini più felici per aver ricevuto pure loro il regalo di natale dal suo papà.
Caro Sergio, non so tu, ma io avrei preferito vedere le facce vive e festanti dei papà, stanchi di lavoro, con i loro figlioletti per mano il giorno di Natale e non facce fredde come il sale e che Cristo mi perdoni, ma lo dico per il bene del prossimo più bisognoso a cui tutti dovremmo tendere.
Buon Natale, si spera.
Lu paisi era compusu
RispondiEliminaNu sapiva comu fari
Cu li tiempi a nivulusu
Nun si putiva chiù campari.
Dopu tanti ‘mbrugliamenti
S’accuminciava a spirari
L’assicutaru li priputenti
Ni mannaru tri Cummissari.
E sti nuovi guvirnanti
A capiri fuoru lestu
stu populu di curnuti
Nun li sarba mancu Cristu.
E Ni duna na manu
Lu Profeta Rumanu,
lu Sugnuri ci avi a pinsari
pi cu ni voli sdirrupari.
A stu populu scurdatu
Li tri Profeta annunciaru
pi la nascita di lu Messia
Nu si canta pi la via.
Luminari e archi misi?
Nu c’è grana a la Batia!
Talè, sti tri belli visi
Arrivati di la strania.
Sarà festa muscia muscia
Pi lu bambinu ni la fascia
Ringraziammu pi l’affettu
So Eccelleza lu profettu.
E Ni duna na manu
Lu Profeta Rumanu,
lu Sugnuri ci avi a pinsari
pi cu ni voli sdirrupari.