mercoledì 24 ottobre 2012

Giovanni DI CARO, un ingegnere informatico candidato nel Movimento 5 Stelle


Mi chiamo Giovanni Di Caro, 37 anni sposato e padre di due bambini. Vivo e lavoro a Favara in provincia di Agrigento.
Sono laureato in ingegneria informatica e lavoro presso il Comune di Favara (AG) dove svolgo le mansioni di responsabile ICT e del Sistema Informativo Territoriale.

1) Perchè hai deciso di candidarti nel M5S?
Seguo il Movimento 5 Stelle dal 2007, quando Grillo lanciò il primo V-day. Da cittadino indignato dalla cattiva politica, mi piacque il tono di Grillo e l'iniziativa "Parlamento Pulito": nessun condannato in Parlamento, un massimo di due legislature e ripristino della preferenza diretta, 350.000 cittadini hanno aderito e sottoscritto l'iniziativa. Sono passati 5 anni e la richiesta giace ancora negli scantinati polverosi del Senato. Successivamente al primo V-day assisto, ancora più schifato alla decadenza morale della politica italiana e il 12 maggio 2011 mi iscrivo al Movimento 5 Stelle cominciando, concretamente, a fare qualcosa da attivista. Mi occupo di web e social media e sono uno degli amministratori della piattaforma open source "Liquid Feedback"
La mia candidatura è frutto di una procedura di iperdemocrazia partecipata, iniziata il 9 giugno scorso con le prime assemblee regionali del Movimento. Abbiamo usato la rete, ma anche riunioni preliminari a livello provinciale. Abbiamo fissato i criteri per partecipare alle procedure selettive: attivismo all'interno del Movimento, casellario giudiziale pulito, nessun tipo di carico pendente e un'attestazione della Procura della Repubblica (che non chiede nessuno) ai sensi dell'art. 335 c.p.p. Si tratta di una certificazione che attesta di non essere iscritto al registro degli indagati. Bisognava poi pubblicare il proprio curriculum, autocertificare di non essere iscritto ad alcun partito politico e autocertificare che nei due anni precedenti non si è stati candidati per nessun tipo di carica politica. Gli attivisti "idonei" sono stati vagliati nelle assemblee provinciali per approdare nella seconda assemblea regionale del 4 agosto scorso, in cui si sono svolte le c.d. primarie.

2) I siciliani sono pronti a cambiare registro cacciando via la vecchia politica?
L'attuale sistema partitico marcio ha impostato il privilegio come principio di governo e il voto di scambio come strumento essenziale di sopravvivenza. Siamo all'epilogo di una stagione politica iniziata nel 2000. Questa e' una campagna elettorale diversa dalle altre. Dopo 10 anni i nodi storici della Sicilia sono venuti al pettine o si cambia o non troveremo più la strada che porta al domani. I siciliani hanno capito che la macchina del consenso non e' più l'unico ingranaggio da assecondare. Bisogna superare la solitudine dei siciliani, di quelli che non si sono arresi alla cultura del favore. C'è qualcosa nell'aria che ci fa sperare: gli sguardi di noi siciliani sono diversi, guardano oltre lo sporco che la vecchia politica sta lasciando. Noi puliremo tutto mandandoli a casa!

Candidato nel Collegio di Agrigento

Nato ad Agrigento il 17 Novembre 1974
Residente a Favara (AG)


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