Tutti coloro che non si sono consegnati al silenzio sono confusi; non riescono a capire
il senso e lo scopo di certe dichiarazioni e di certi comportamenti da parte di
una Commissione che più volte ha fatto intendere
(ci auguriamo di sbagliarci) di non gradire il contraddittorio, le critiche e in
particolare il controllo, legittimo dei cittadini, sull'operato e sulle
decisioni prese o da prendere.
Quelli che nella passata legislatura, avendo capito, si erano
opposti culturalmente e politicamente ad
un certo “modus operandi” di quell'Amministrazione, poi sciolta dallo Stato, si
aspettavano, unitamente alla maggioranza dei Racalmutesi, dalla Commissione un comportamento volto, in primissima istanza,
al ripristino del rapporto fiduciario tra le parti, ( Stato-Cittadini) che sta
alla base di ogni sistema democratico.
Va detto, senza remore,
che in questi anni chi ha governato ha fatto
di tutto per compromettere irrimediabilmente tale rapporto fiduciario e
non solo.
Sarebbe stato forse opportuno,
da parte della Commissione, una valutazione più oggettiva e meno affrettata
delle persone e della complessa realtà sociale e politica; magari evitando di
dare eccessiva enfasi e credito alle informazioni di alcuni soggetti che hanno avuto ruoli importanti nell’
Amministrazione poi sciolta per mafia, da cui questa Commissione non perde
occasione (giustamente) per prendere le distanze.
Di contro, sarebbe stato
opportuno e giusto, ricercare ogni forma
di collaborazione, con chi aveva preso le distanze da quella Amministrazione, e
che oggi si ritrovano, essendo abituati al libero ragionamento, in una
posizione di forte imbarazzo, ma per niente disposti, come sempre, a svendere
la propria dignità.
Il modo con cui la Commissione ha trattato
la vicenda della Pro Loco e le dichiarazioni rese da Questa nella intervista sono
emblematiche, specie se si considera l’atteggiamento estremamente prudente e
riservato con cui i rappresentanti dell’Associazione hanno cercato di
addivenire ad una soluzione che salvaguardasse l’Ente Comune, la
Pro Loco e cosa più importante l’interesse
dei Cittadini di continuare a beneficiare dei servizi e delle attività svolte
nell’ex Macello Comunale.
Dichiarare con superficialità
che la Pro Loco e
il suo Presidente, operavano nei locali comunali dell’ex Macello abusivamente,
senza preoccuparsi di spiegare come stanno realmente le cose, non rende certamente giustizia alla verità e
rispetto a chi da anni opera volontariamente nel sociale con i risultati che
sono stati sotto gli occhi di tutti.
Tutti erano a conoscenza ( i
funzionari del Comune e l’ex commissario Regionale Petralia
compresi ) che la delibera di
revoca del comodato d’uso, partorita dalla Giunta Petrotto tre anni prima, era
stata fatta per esclusivi motivi di ritorsione politica abusando del potere
detenuto, e che la stessa era ed è illegittima e pretestuosa nella motivazione,
in quanto proponeva di adibire i locali dell’ex macello comunale a Biblioteca
senza aver proceduto al preventivo cambio di destinazione d’uso in Consiglio
Comunale per come prevede la legge.
(Vogliamo ricordare che quei
locali erano stati ristrutturati con un finanziamento pubblico per essere
adibiti a museo Etno Antropologico, e
che il contratto del Comune con la Pro Loco
prevedeva proprio la collaborazione per l’istituzione del museo di che trattasi).
Questo spiega il perché
nessuno abbia mai pensato di rendere operativa tale delibera.
Adducendo queste motivazioni
abbiamo chiesto, (senza mai aver ricevuto risposta) e continuiamo a chiedere
con la presente, alla Commissione una
soluzione positiva della vicenda, e la revoca di quella delibera come detto
illegittima, moralmente inaccettabile e soprattutto contraria agli interessi
della Cittadinanza, che ogni Amministrazione che si rispetti ( anche
Prefettizia ) dovrebbe, Statutariamente, assecondare.
Vogliamo, nonostante tutto,
invitare ancora una volta la
Commissione ad una maggiore collaborazione con le varie parti
sociali e con la Pro- Loco
in particolare per quanto ci riguarda.
Siamo consapevoli di aver, a
volte, alzato i toni e di aver in qualche caso sbagliato l’approccio
dialettico.
Possiamo però affermare senza
timore di smentita, che il nostro unico interesse è il bene della comunità.
Detto questo per dovere di verità e giustizia; certi che
ogni motivo di incomprensione sarà superato al più presto, nel rinnovare la
nostra totale e incondizionata disponibilità a collaborare, porgiamo i più cordiali saluti alla
Commissione Prefettizia.
Racalmuto 23/09/2012
Il Presidente Dimissionario della Pro Loco
(Giuseppe Guagliano)
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