giovedì 27 settembre 2012

Commento sull'incendio del bosco di Racalmuto

In effetti una carenza nella prevenzione e forse più nell'intervento di spegnimento mi pare palese. Tutta l'organizzazione dell'Aziena Forestale è da ripensare. Non si possono pagare centinaia di impiegati (mi chiedo di cosa si occupino se non si rimboschisce più) e migliaia di operai, se non si riesce nemmeno a difendere i boschi esistenti. Di nuovi non se ne parla nemmeno.
Mi dicono che mentre il bosco bruciava non erano presenti nè dirigenti nè operai, è vero? e che il soccorso è arrivato in forte ritardo, è vero? Mi chiedo a quanta parte della popolazione interessa un polmone verde attorno al paese.
Angelo Cutaia

6 commenti:

  1. Il comitato arti. 1 ha intenzione di denunciare l'Ispettorato Forestale e costituirsi parte civile per un'azione risarcitoria a favore della comunità Racalmutese, chiedendo nel fra tempo l'affidamento per la rinascita del bosco ad una cooperativa di giovani disoccupati del territorio, preso atto dell'inefficienza e incompetenza dell'Ente che a costo di una spesa abnorme non riesce a garantire neanche la messa in sicurezza del bosco che voglio ricordare è patrimonio irrinunciabile dei cittadini racalmutesi e nopn solo.
    Giuseppe Guagliano.

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  2. Bene! Togliamo i boschi dalle mani di chi non se li merita; togliamo il paese dalle grinfie di chi ha, negli anni, abbondantemente dimostrato di non meritare la nostra fiducia, e cosi' via......il criterio e' sempre e solo uno: IL MERITO!
    Via l' incompetenza, la millanteria, l' egoismo, la vilta', il malaffare, l'inefficienza ; via la monnezza dal paese di Sciascia, tutta e per sempre.
    Via coloro i quali sono stati mossi solo dall' interesse personale a procurarsi con ogni mezzo uno spicchio di potere, grande o piccolo, da gestire arrogantemente. Via tutti i non meritevoli, a qualunque livello " di pascolo": dirigenti, funzionari (quanti!), impiegati, operai. Largo ad UOMINI E DONNE di buona volonta' per ricostruire una nuova Racalmuto sul cumulo di macerie che questi terribili anni hanno lasciato.
    Ma per raggiungere l' obbiettivo occorre cominciare a pensare in grande, alla collettivita', al bene comune, all' interesse generale; occorre uscire dallo schema secondo il quale "cosi' fan tutti..."; occorre cambiare.
    Solo allora, dopo una collettiva presa di coscienza, i Racalmutesi finalmente cresciuti all' ombra dell' auspicato rimboschimento, potranno rispondere all' inquietante interrogativo: " A chi interessa che il paese abbia un polmone verde?" e potranno rispondere, in coro: A TUTTI!"




































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    1. Mi arrivano ulteriori informazioni sul recente incendio del bosco di Racalmuto. Gli operai addetti all'antincendio erano presenti e si adoperavano come potevano: con i battifuoco, cioè con quei bastoni muniti di strisce di tela, utili allo spegnimento di piccoli incendi, non certo di uno di quelle proporzioni, il quale necessitava dell'intervento di mezzi aerei e di vari camion con le lance idriche. Invece la squadra era sfornita finanche del furgone idrico in dotazione. Dov'era? in riparazione da settimane in officina. Si capisce bene che gli operai, senza i necessari mezzi, non hanno potuto fare gran che. Non erano visibili da lontano in quanto impegnati nella parte bassa del bosco. Gli operai della squadra antincendio hanno fatto il loro dovere. Ne conosco alcuni. So quanto amino il loro lavoro in difesa della natura e mi sembrava strana una loro assenza. Sono stato informato male. Rimane, tutta, da parte dei vertici dell'Azienda Forestale, la responsabilità dell'inefficace intervento di spegnimento dell'incendio del bosco di Racalmuto. Bosco, costato molto lavoro e soldi pubblici, che coronava di verde la parte bassa del nostro paese.

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    2. "Togliamo i boschi dalle mani di chi non se li merita"è riferito a quei poveri operai che per portare a casa un pezzo di pane sono andati là contro fiamme e vento ?per colpa di qualcuno che passare tempo si diverte ad accendere incendi ad incendiare proprio questo polmone verde .....togliamo questa di immondizia!e poi "pensiamo al bene comune usciamo dagli schemi"invece che la bella collettività corre sul ponte per godersi il bel vedere esiste anche fare volontariato bastava smanicarsi ed aiutarli perchè il polmone verde appartiene a tutti!solo così si può prendere coscienza dello sforzo fatto di tutti coloro che hanno dato il massimo per salvare il salvabile,ovviamente in tutte le cose c'è la mela marcia non bisogna fare di tutta l erba un fascio!e allora"via libera agli uomini e donne di buona volontà che vogliono ricostruire una nuova Racalmuto!"





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  3. E ' evidente, a chi legge con un po' di attenzione, che il " togliamo i boschi da mani che non li meritano " vada riferito agli enti sciuponi ed inefficienti che dilapidano denaro pubblico e sfruttano gli onesti lavoratori della Azienda Forestale.

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  4. posso certificare che la squadra di spegnimento ha fatto e fa il meglio che può (circa un mese fa se non era per loro mi andava a fuoco la casa, con la mia famiglia dentro). certo una migliore pianificazione e/o organizzazione della risorsa umana e boschiva (e anche legislativa oserei dire), male non farebbe!!! perchè non ha senso lasciare i piccoli alberi in mezzo a sterpaglie più alte di loro e gli alberi decennali che sconoscono per legge, una forbice o un segaccio e mai "rimunnati". infine, e la cosa mi fa pensare a male, contemporaneamente al nostro rogo, dalla mia abitazione di campagna, ho potuto avvistare altri grandi roghi nelle zone di sutera, cammarata, s.giovanni gemini e lercara. che pensare? o i siciliani sono tutti dei moderni Nerone, o in mezzo a tutto sto fumo non ci vedo chiaro (e mi bruciano pure gli occhi) GFP

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