lunedì 11 aprile 2011

Petrotto contro il sindaco Firetto, il sindaco Zambuto e la statua di Montalbano

"Appunti di viaggio da Porto Empedocle, alias Vigata.

Pensavo intensamente a quando, assieme a Gaetano Savatteri, il giornalista e scrittore di Racalmuto ed il mio, allora assessore alle attività culturali, Pippo Di Falco, ci recammo a Roma, a casa dello scrittore Andrea Camilleri, per affidargli, nel 2002, l’incarico di direttore artistico del Teatro Regina Margherita di Racalmuto, in quei momenti, in procinto di essere inaugurato.


Io mi stavo godendo l’ultimo scampolo del mio secondo mandato da sindaco ed ero contento del fatto di avere inaugurato la grande sede della Fondazione Leonardo Sciascia, allocata negli oltre 1200 metri di un ex centrale ENEL, ristrutturata e riadattata a sede di una delle ormai più prestigiose Istituzioni Culturali Siciliane, meta, tra l’altro nel 2009 della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, grande amico ed estimatore di Leonardo Sciascia.


Ero anche riuscito a portare a termine in tempi assolutamente record, in Italia, il recupero, restauro e relativa inaugurazione e fruizione del medievale Castello Chiaramontano, i cui lavori sono stati ultimati nel giro di due anni, progettati ed eseguiti a cura della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Agrigento e per la precisione dell’Archietto Calogero Carbone.


Si tratta di due fondamentali contenitori culturali, per Racalmuto e la Sicilia, a cui, proprio in quell’ormai lontano 2002, si è aggiunta la terza perla culturale di Rcalmuto, il Teatro Regina Margherita, chiuso per oltre quarant’anni ed inaugurato, alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel 2003.


Certo che la centrale ENEL di Racalmuto, a differenza della centrale ENEL di Porto Empedocle ci ha fatto respirare ben altra aria, quella della cultura in nome di Leonardo Sciascia e della Fondazione a Lui dedicata.


Eppure tutte e due le centrali sono nate per produrre energia elettrica.


Ma, mentre nel caso di Racalmuto ci si è accorti che produrre energia elettrica utilizzando combustibili minerali era dannoso e nocivo per la salute dei Racalmutesi e non solo, a Porto Empedocle si continua a produrre energia, addirittura, bruciando il più inquinante dei combustibili e cioè olio minerale.


La centrale di Racalmuto produce turismo culturale ed elevazione sociale, quella di porto Empedocle solo tumori!


Questa è soltanto una delle differenze tra Racalmuto e Porto Empedocle!


Andiamo avanti.


Ritorniamo al Commissario Montalbano.


La statua del commissario Montalbano abbarbicata su un palo dell’illuminazione empedoclina, opera del mio grande amico, Giuseppe Agnello, anch’essa tradisce una sorta di doppiezza ed ipocrisia!


Un certo essere ‘facciuoli’, marinai.


Che c’entra, tranne il profondo e fulminante sguardo che incute un certo terrore e non poca soggezione, quella raffigurazione con l’immagine televisiva del commissari Montalbano che ha tutt’altre sembianze e cioè quelle dell’attore Zingaretti?


Eppure io, questa scelta, me la spiego tutta se penso a Camilleri e Savatteri ed a quando ci siamo incontrati in quel dì, a casa proprio del più grande scrittore italiano vivente.


Se penso a quando io diedi l’incarico proprio a Giuseppe Agnello, di scolpire e collocare una statua di Leonardo Sciascia a Racalmuto, ipostatizzato in una posa, mentre passeggia lungo il corso principale della sua Racalmuto.


Mi rendo conto che ad una scelta di allora, iperrealista, si è voluto replicare con una scelta di oggi iper-ipocrisista, e scusate la forzatura linguistica, visto che parliamo di Porto Empedocle e del suo apparire, anziché del suo essere, parafrasando il psicanalista Fromm.


Mi spiego meglio.


L’amico e mio antico compagno di scuola, nonché docente di scultura all’Accademia di Belle Arti di Palermo, Giuseppe Agnello, si ricorderà delle vicissitudini relative alla collocazione, su un marciapiede e senza un piedistallo della statua di Leonardo Sciascia, davanti al circolo Unione, alias il famoso circolo della Concordia che lo scrittore frequentava, anche e non solo per trarre quella assai utile ispirazione che sin dai suoi esordi letterari, a partire dalle PARROCCHIE DI REGALPETRA, gli furono utili per dar vita a quella galleria di personaggi che fanno parte della sua Grammatica Letteraria.


Quelli che, come Gaetano Savatteri e qualche suo accolita ieri contestavano la sua e quella che poi finì per diventare la mia scelta, divenne materia di un referendum nel 1997, non credo contro, uno scultore, Giuseppe Agnello, quanto contro un sindaco che tale scelta pienamente condivise e difese anche contro il parere della famiglia Sciascia.


E tale referendum è stato indetto da chi ieri, oggi e sempre, tenta di strumentalizzare anche le più sublimi scelte artistiche, come quella di collocare la statua di Leonardo Sciascia, in maniera iperrealista, senza piedistallo, su un marciapiede mentre passeggia verso la Matrice, la Chiesa Madre di Racalmuto.


Eppure stiamo parlando degli stessi soggetti che hanno suggerito, sempre al nostro scultore racalmutese Giuseppe Agnello, di ripetersi a Porto Empedocle con la statua del Commissario Montalbano.


Mi riferisco allo scrittore e giornalista di Racalmuto, Gaetano Savatteri e dei suoi accoliti.


Coloro che cioè si opposero, indicendo un referendum contro di me nel 1997 a proposito della tanto contestata scelta di collocare la statua di Leonardo Sciascia su un marciapiede e senza un piedistallo, contro il volere dei benpensanti di ieri che, credo siano gli stessi che hanno optato per la scelta di un empedoclino Montalbano che, come direbbe un mio ex amico, poco ci azzecca con il Montalbano, patrimonio dell’immaginario, non solo televisivo, ma anche collettivo.


Quello Zingaretti che non solo nel volto, ma anche in tutto il resto poco ha a che vedere con il personaggio di Camilleri.


Eppure si fanno sempre e comunque scelte, solipsistiche, non sempre condivise, ma soprattutto impopolari!


Sarà un vezzo di certa stampa o di certa cultura con la puzza sotto il naso!


Per una statua di Leonardo Sciascia, iperreale e fortemente voluta da chi dell’impegno politico e culturale ne ha fatto una bandiera, corrisponde un finto commissario Montalbano che poco o niente ha a che fare con una meravigliosa realtà di un immaginario collettivo, tradito da chi, da doppiogiochista, oscilla tra finto impegno, finto commissario Montalbano, nella patria del più acceso trasformismo pirandelliano: Porto Empedocle ed il suo sindaco dell’ UDC.


Eppure stiamo parlando di un sindaco che pontifica contro i suoi stessi compagni di viaggio che, ieri si chiamavano Totò Cuffaro, oggi non sappiamo.


Non so se rinnegherà il suo magnate, Totò Moncada, ora che è in difficoltà, così come Totò Cuffaro!


E poi, il nostro dante causa del falso Commisario Montalbano che fa.


Non paga 5 milioni di euro all’ATO rifiuti, scarica le responsabilità su altri sindaci e ci fa sommergere dai rifiuti in 19 comuni!


Poi: diffonde dei volantini dicendo che la colpa è dei comuni che non hanno pagato con il proprio bilancio quanto dovuto!


Salvo a scoprire che è proprio Porto Empedocle, assieme ad Agrigento e Favara a dovere corrispondere quanto manca all’appello, oltre 20 milioni di euro, per far fronte alle nostre emergenze, riguardanti la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in 19 comuni, compresa Agrigento.


Cari organi di stampa, cari organi inquirenti, a quando ci dobbiamo aggiornare per spiegare e spiegarci le ragioni dei falsificatori e dei millantatori quali il sindaco di Porto Empedocle o quello di Agrigento, morosi per necessità e falsari per professione!"


Salvatore Petrotto
Sindaco di Racalmuto

2 commenti:

  1. Caro Sindaco,vorrei pensare ad altro invece di sentirmi costretto di intervenire per smentire ciò che scrivi in merito alla vicenda della scultura dedicata al Commissario Montalbano. Non voglio replicare alle tue opinioni o giudizi estetici, poco importano ed ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ma alle tue interpretazioni lontani dalla verità dei fatti.
    Perchè scrivi di cose che non hai seguito e non conosci?
    Rimango colpito e mi sorprende parecchio leggere le tue interpretazioni, coinvolgendo persone che nulla hanno avuto a che fare con la vicenda, come Gaetano Savatteri.
    Non ricordo di avere discusso e tanto meno di avere ricevuto indicazioni da Savatteri a proposito dell’ubicazione o delle sembianze che doveva assumere la scultura dedicata al Commissario Montalbano, non gli riconosco nessuna responsabilità delle mie scelte.
    Ho sentito Gaetano, solo dopo l’inaugurazione della scultura a proposito di un articolo che stava preparando su di me per “i love Sicilia”.
    Ti ricordo inoltre che ho semplicemente partecipato ad un concorso di idee con un bozzetto premiato da un referendum popolare e successivamente da una commissione presieduta dallo scrittore, Andrea Camilleri,.
    Nessuno mi ha suggerito di replicare niente, ho semplicemente presentato una proposta coerente
    ad una mia concezione monumentale ed è stata premiata.

    In merito ad altro, riporto uno stralcio di uno scritto di Camilleri a proposito della scultura .

    ”Nell’immaginario collettivo, le immagini del commissario Montalbano corrispondono a quelle di Luca Zingaretti, che l’interpreta in tv.
    In realtà il mio personaggio,quello che opera a Vigata,è un po’ piu’ anziano perchè naviga per i sessanta anni essendo nato nel 50. Il mio commissario è pieno di capelli, ha i baffi ed è facilmente riconoscibile nella scultura. E’ giusto quindi che Vigata –Porto Empedocle realizzi un’immagine del vero volto del commissario Montalbano, cosi’ come si può desumere dalle, mie certo non ricche, descrizioni fisiche del personaggio…..Di fronte a un personaggio come Montalbano, che è un uomo comune, i problemi del dargli una forma concreta si moltiplicano. Gli stessi lettori ne danno ogni volta un’immagine differente e, credetemi, non c’è una descrizione che coincida con un’altra.
    Accadrà cosi’anche per quest’opera; è inevitabile.
    Questo è il Montalbano visto dallo scultore Giuseppe Agnello che l’ha tradotto in bronzo.A me piace questa immagine di Montalbano;soddisfa molto e ancor più mi piace che il mio Commissario se ne stia appoggiato ad un lampione a guardare i “ marinisi” che passeggiano!So già che molti diranno che non assomiglia a Montalbano. E che altrettanti diranno invece che gli somiglia. E’inevitabile:ogni lettore si crea un suo Commissario. Come ogni personaggio romanzesco Montalbano è ,pirandellianamente, uno nessuno e centomila! “
    Andrea Camilleri

    Ma tutto ciò che c'entra con il problema della spazzatura?

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  2. Ho organizzato io quel Referendum sull'ubicazione della statua di Sciascia nel 1997 con l'amico Totò Pinò e con un giornale che stampavamo allora e che si chiamava "La voce dei giovani"... Lo rifarei il Referendum... ma stavolta per spostare da Racalmuto un'altra faccia di bronzo!

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