venerdì 25 luglio 2025

Racalmuto. Murales per Santa Rosalia


Nel cuore di Racalmuto, accanto al luogo dove un tempo sorgeva la Chiesa di Santa Rosalia, oggi risplende un’opera d’arte pubblica che racchiude secoli di storia, spiritualità e visione del futuro. In occasione del 400° anniversario dell’arrivo delle reliquie della patrona Santa Rosalia, l’artista Simone "Ferarein" Ferrarini ha donato alla comunità un murales in forma di trittico che restituisce vita e significato a un luogo sacro e ormai perduto.

Il murales si compone di tre pannelli:

La Nascita (1130): La prima scena raffigura la nascita di Santa Rosalia, legando idealmente la sua vita a Racalmuto, luogo che la tradizione vuole testimone delle sue origini. L'immagine evoca la forza simbolica delle radici e l’inizio di un cammino di fede che continua ancora oggi.

Il Ritorno (1625): Il secondo pannello celebra l’arrivo delle reliquie della Santa il 31 agosto 1625. Un evento che, nel pieno della peste, riportò speranza e protezione alla comunità. Rosalia non è solo una figura storica, ma una presenza viva che ritorna a Racalmuto come segno di rinascita spirituale.

La Restanza (2025): Il terzo pannello è forse il più sorprendente. Ambientato nel futuro prossimo, rappresenta i giovani che, ispirati dalla figura di Rosalia, scelgono liberamente di restare nella propria terra. È un manifesto di amore per le proprie radici, contro l’emigrazione forzata. Santa Rosalia, donna libera e controcorrente, è proposta come simbolo di una nuova libertà: quella di rimanere, costruire e sognare il futuro nel proprio luogo d’origine.

Al centro dell’opera, la scritta "Santa Rosalia" unisce i tre momenti storici, tracciando un filo di continuità tra nascita, ritorno e restanza. È la storia di una santa, ma anche la storia di un popolo.

Come scrive don Carmelo La Magra, arciprete di Racalmuto:

“Questa storia, fatta di passato e di presente, è ora nelle nostre mani. E noi siamo chiamati a narrarla, a farla vivere nella fede, nelle decisioni libere, nella costruzione del futuro partendo dal presente.”

Un invito chiaro e profondo: custodire la memoria per dare forma al domani.


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