Nella seduta consiliare di ieri la consigliera comunale Marilena Piscopo ha comunicato l'uscita dal gruppo "Racalmuto prima di tutto" evidenziando nel documento delle criticità nella cosiddetta "giunta politica". Il primo ad aver lasciato il gruppo è stato il consigliere Vincenzo Mattina adesso con l'uscita della Piscopo, il gruppo da otto passa sei.
Pubblichiamo integralmente la dichiarazione della consigliera Marilena Piscopo:
Oggi siamo chiamati a votare il bilancio di previsione
2018, strumento finanziario fondamentale per l’esecutivo, al fine di realizzare
gli obiettivi prefissati con le forze politiche della coalizione e per portare
a compimento i punti che fanno parte del programma.
Annunciamo che noi voteremo favorevolmente il bilancio
anche se con tristezza e amarezza.
Con tristezza e amarezza perché non pensavamo che alcune
forze politiche che avevano spinto a fare la crisi ai tempi della cosiddetta
giunta tecnica e addirittura avevano alimentato il clima a tal punto da far
proporre la sfiducia al Sindaco, oggi, che l’esecutivo è composto in giunta da
tre rappresentanti delle forze politiche, quindi, “giunta politica”, restano
insensibili ad alcune criticità che abbiamo fatto rilevare in diverse riunioni
di maggioranza.
In particolare abbiamo fatto rilevare un’anomalia
comportamentale di alcune forze politiche, gli stessi ai tempi della giunta
tecnica pretendevano il massimo dagli assessori che, oltre alla non presenza
fisica, lamentavano il fatto dell’incapacità che a volte appariva evidente, ed
anche se la responsabilità non era degli assessori ma della burocrazia, non
sentivano giustificazioni, credevano o volevano far credere che il problema di
tutto era la giunta in quanto tecnica e non politica. Si voleva di fatto una “giunta
politica”! Oggi, invece, dalla nascita della nuova giunta politica non si
accettano più critiche, le assenze parziali o totali di alcuni assessori non
fanno più tanto scalpore, si pretende, invece, che bisogna tacere e tollerare
certi atteggiamenti e comportamenti, non si può di fatto correre il rischio di
rompere il “gruppo”. E quando qualcuno fa rilevare, durante le famose riunioni
della “Cabina di regia”, che ci sono delle cose che non vanno, politicamente si
viene accusati di attacchi vili e personali.
Una criticità rilevata è la chiusura del sabato e della
domenica dei siti più importanti che possiede Racalmuto, ci riferiamo alle
strutture del Castello, del Teatro Regina Margherita e della Fondazione
Sciascia.
La politica nella sua interezza aveva preso l’impegno di
aprire queste strutture nel fine settimana, per dare la possibilità a chi viene
da fuori di potere visitare tale siti. Peraltro, abbiamo “Studiato” dalle firme
apposte dai visitatori nei registri, negli anni precedenti, che la presenza di
maggiore affluenza si registrava proprio nelle giornate di sabato e di
domenica.
Ovviamente, abbiamo fatto emergere altre criticità che,
per problema di tempo e per aderire alla richiesta di alcuni consiglieri
comunali di potere partecipare nel pomeriggio ad un matrimonio, li lasciamo
alla memoria degli stessi.
La risposta che c’è stata data è il totale silenzio, come
voler dire: Lasciateli correre, quello che vogliono fare fanno; quindi,
tradotto significa che gli assessori devono continuare a fare quello che hanno
sempre fatto, cioè non andare al comune, le strutture del castello del teatro e
della fondazione il fine settimana di rimanere regolarmente chiusi e infine
anche la famosa spina sul fianco della rinomata indennità di carica che ha
suscitato 4 anni di dure polemiche e scontri, finalmente viene magicamente
dimenticata. Per la verità qualche cittadino, che conosceva più di noi alcuni
rappresentanti politici, ci aveva ammonito sostenendo che la crisi fatta al
sindaco a suo tempo non era il problema della giunta tecnica, quella era solo
una scusa, il vero motivo era un altro: togliti tu che mi ci metto io. E noi
stupidamente credevamo che la politica seriamente ci avrebbe messo la faccia
per risolvere i tantissimi problemi di cui tutti voi siete a conoscenza.
Non siamo abituati ad accettare le angherie di nessuno,
non di meno l’arroganza di qualcuno. E’ ovvio che, per rispetto dei cittadini prima
e per atto di dignità politica dopo, noi non ci stiamo. Per rispetto ai
cittadini che ci hanno dato la loro fiducia e per dignità politica
usciamo fuori del gruppo Racalmuto Prima di Tutto. Restiamo in maggioranza ad
appoggiare l’operato del Sindaco come da impegni assunti, ma con la nostra
autonomia politica.
E’ scontato pertanto che ritiriamo la nostra fiducia all’assessore
al turismo, spettacolo e cultura, che assieme al rappresentante di altra forza
politica avevamo con entusiasmo segnalato al Sindaco.
A questo punto da parte dell’assessore ci aspettiamo Le
sue valutazioni ed eventuali conseguenze.
Eravamo orientati a votare il bilancio proposto dall’esecutivo,
cioè redatto dalla Giunta, perché convinti di un principio che chi ci mette la
faccia si assuma totalmente la responsabilità.
Ci è stata raccontata la favoletta che i tre assessori
hanno approvato il bilancio spinti dai rappresentanti politici, perché si era
in ritardo, e che eventualmente lo stesso venisse emendato.
Tutto questo risulta veritiero ma il ritardo nel
preparare il bilancio sicuramente non va attribuito alle forze politiche, per
quello che ufficialmente ci risulta, ma alla mera negligenza degli assessori.
Va ricordato che ogni volta che si ci incontrava nelle
riunioni di maggioranza veniva chiesto se il bilancio fosse pronto. La risposta
che veniva data dall’assessore di turno era: ci stiamo lavorando! Ci stiamo
lavorando! ci stiamo lavorando!. Potremmo ripetere questa espressione per
almeno una diecina di volte, fino al punto da dire approvatelo (consentitemi il
dialetto siciliano) “e comu e ghie”.
Oggi quel bilancio viene emendato da alcune forze della
maggioranza quindi dalla politica. L’emendamento proposto sicuramente risulta
migliorativo, ma stravolge totalmente il bilancio approvato dalla giunta,
pertanto con serenità possiamo affermare che l’emendamento proposto boccia
sicuramente l’operato dei tre assessori che rappresentano aimè la faccia della
politica.
Abbiamo detto che voteremo positivamente il bilancio
emendato. Ce l’ha chiesto il Signor Sindaco e con questo vogliamo rinnovargli
per l’ennesima volta la nostra fiducia.
Resta inteso che, votando il bilancio emendato,
esprimeremo di conseguenza voto contrario agli emendamenti proposti dall’opposizione.
Al Signor Sindaco vorremmo comunque sottoporre una
riflessione e un interrogativo. Riteniamo che sia corretto che alcuni cittadini
facciano rilevare che a Racalmuto ci sono tante cose che non vanno, il
cittadino che deve recarsi nella propria campagna, i cittadini che hanno avuto
assegnate recentemente le case popolari e che rischiano l’incolumità fisica per
le moltissime problematiche emerse, i cittadini che si chiedono dove sono
finiti alcuni costumi del tenore Puma donati al Teatro, i cittadini che vengono
da fuori il sabato e la domenica e trovano i siti del Castello, del Teatro, e
della Fondazione chiusi, i cittadini commercianti e i titolari di esercizi
pubblici di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande che non hanno
visto organizzare da parte dell’assessore nessun evento, ripetiamo nessun
evento, durante tutto il periodo estivo sia di finalità turistica sia di
iniziativa culturale.
E se volete potremmo ancora continuare.
Riteniamo, invece, che non sia proprio corretto che si
lamentino per alcune cose che non vanno a Racalmuto, i rappresentanti delle
forze politiche e i consiglieri comunali di maggioranza, che hanno la loro
rappresentanza in giunta e che possibilmente evidenziano criticità su tematiche
di competenza dei loro assessori. Ovviamente c’è qualcosa che non va, c’è
qualcosa che non torna. Vuoi vedere che a parer loro anche in questi casi la
colpa del Signor Sindaco? Ebbene Caro Sindaco la risposta è si. Perché, quando
ti giustificherai e farai evidenziare che hai amministrato con metà giunta, per
mantenerli buoni, allora gli stessi rappresentanti politici e alcuni
consiglieri comunali di maggioranza ti
diranno: ma la responsabilità è tua
perché tu eri il Sindaco, pertanto, quando constatavi che gli assessori
mostravano le loro difficoltà amministrative anche per motivi di impegni
personali, avevi il dovere di sostituirli!
La Consigliera Comunale
Piscopo Marilena
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