martedì 15 agosto 2017

Lu quinnici d'agustu/la rosa spampanata/ Maria la 'mmaculata/ 'ncelu si n'acchianà. Anonimo verseggiatore (Leonardo Sciascia - Occhio di capra, 1985)

Lu quinnici d'agustu
la rosa spampanata
Maria la 'mmaculata
'ncelu si n'acchianà

Il quindici d'agosto
la rosa spampanata
Maria l'Immacolata
al cielo se ne salì

Strofetta che si cantava il giorno dell'Assunzione, quando del ferragosto - nonché la fuga oggi d'obbligo verso le infami spiagge - non si sapeva nemmeno il nome. Era soltanto il giorno dell'Assunta: e in campagna, a sera, si accendevano allegre fiamme (le "vampe": a Racalmuto sempre in gloria di Maria, e quindi anche l'8 settembre).
E' da notare che l'espressione "rosa spampanata" si usa solitamente ad apprezzare una bellezza femminile appena segnata dagli anni, leggermente sfiorita ma ancora avvenente. "Nu pocu pocu appussuliatella", che direbbe Di Giacomo. E così l'anonimo verseggiatore immaginava la Madonna al momento in cui il cielo l'accoglieva. (Leonardo Sciascia - Occhio di capra, 1985)

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