Qualche
giorno fa, Felice Cavallaro con un coraggioso articolo (da par suo) sul
Corsera, ha ricordato il famoso articolo di Leonardo Sciascia del 10 gennaio
1987 che ha dato il via alla polemica sui c.d. “professionisti dell’antimafia”.
L’articolo
di Sciascia, come puntualmente ricordato da Cavallaro, si è rivelato di una
profetica lungimiranza, frutto della sua vivacità intellettuale e della
profonda conoscenza degli uomini e della terra di Sicilia.
Cavallaro
ha scritto di impostura di una antimafia da vetrina, che trent’anni dopo
l’articolo del professore, è drammaticamente confermata dalla “caduta dei
miti” e, con grande professionalità e schiena dritta, fa nomi e
cognomi di magistrati, imprenditori e giornalisti, oggetto di inchieste in
corso.
A fronte
di una sconsiderata polemica innescata trent’anni fa dal “comitato
antimafia”, quanto affermato e previsto da Sciascia si e rivelato di
scottante attualità ed oggi anima il dibattito politico-istituzionale su
mafia e antimafia.
Per quanto sopra, qualche mese fa
avevo proposto al sindaco di Racalmuto Emilio Messana ed all’Assessore alla
cultura Picone, di organizzare un grande dibattito a Racalmuto su mafia ed
antimafia a trent’anni dall’articolo di Sciascia, invitando, magistrati, giornalisti
e politici di livello nazionale, non per una sterile celebrazione di quanto
affermato da Sciascia, ma per riconfermare l’importanza e l’attualità del
pensiero del nostro illustre concittadino e, soprattutto, per offrire, dal “paese
della ragione”, un importante contributo al dibattito nazionale in corso.
L’avvenimento
avrebbe riacceso i riflettori nazionali su Racalmuto e sulla Fondazione
Sciascia che oggi vive un momento di grande difficoltà.
Il
sindaco Messana e l’assessore Picone, ovviamente, non ne hanno fatto nulla :
ANCORA
UNA IMPORTANTE OCCASIONE MANCATA !
Cosi la
Fondazione Sciascia continua a vivere una condizione di marginalità, tra
l’altro subendo la perdita di finanziamenti per non aver presentato l’istanza
alla Regione da parte dell’amministrazione comunale (anno 2015) o ottenendo un
misero finanziamento di appena 47 mila euro per l’anno 2016, a fronte di ben
più cospicui contributi ad istituzioni, certamente di minore importanza
rispetto alla Fondazione (probabilmente perché le ragioni dell’importanza della
Fondazione non sono state adeguatamente sostenute in Regione
dall’amministrazione comunale).
L’attività
culturale della Fondazione langue, la modifica dello Statuto è in corso da 30
mesi senza venirne a capo, non si capisce se il direttore letterario e
componente del C.d.A. prof. Di Grado si è dimesso o meno, non si sono ricercati
importanti sponsor, dopo il contributo del Comune, su nostra proposta, di €.
10.000, per l’anno 2015, il contributo per l’anno 2016 è stato ridotto al lumicino,
come l’attenzione e l’impegno dell’amministrazione comunale nei confronti della
Fondazione.
Dopo
l’insediamento dell’amministrazione Messana, speranzoso in un proficuo lavoro
amministrativo per il rilancio socio-economico e culturale di Racalmuto, avevo
scritto una lettera aperta sulla ripresa dell’attività della Fondazione
Sciascia con il concreto sostegno del Comune, dopo anni di disattenzione (se
non di ostracismo) delle passate amministrazioni comunali (toh che
coincidenza! Sostenute dallo stesso partito e dagli stessi uomini che
sostengono attualmente il sindaco ), anche
in questo Emilio Messana è stata una profonda delusione.
Lillo
Bongiorno
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