venerdì 18 novembre 2016

Racalmuto, Guagliano invita la presidente del consiglio comunale a non votare la sfiducia

(Intervento del consigliere Giuseppe Guagliano un'ora prima dell'inizio del consiglio comunale per fermare i firmatari della mozione di sfiducia al sindaco Emilio Messana, invitandoli a ragionare).

I cittadini di Racalmuto non hanno ancora perdonato i passati Amministratori per aver causato lo scioglimento degli organi Istituzionali, ( Consiglio e Sindaco) per infiltrazione e mala-gestio.
Il ritorno al normale esercizio democratico è stato visto come una liberazione, unitamente al rinnovo quasi totale dell'organo Consiliare.
Con l'elezione del Sindaco Messana, che nell'immaginario collettivo era visto come portatore dei requisiti necessari per questa nuova fase politica, pur non essendo un neofita della politica, si è completato il processo e voltato pagina.
Il primo cittadino  era ed è considerato persona onesta, seria, con uno stile di vita sobrio e misurato, rispettoso degli impegni e gran lavoratore; con una spiccata sensibilità per il sociale.
Qualche perplessità, a volte, suscita, la tendenza ad eccedere nella difesa delle proprie posizioni ed idee, che in ogni caso non è da ritenersi ostativa per il buon esito del ragionamento politico.
Anche la compagine politica ha voluto dare un contributo concreto al cambiamento, rinunciando alle proprie prerogative di indirizzo nella scelta degli assessori, consentendo al Sindaco di indicare
dei professionisti della cosiddetta  “società civile”.

Giunti a metà mandato è naturale e doveroso, che si sia sentita la necessità  di fare un resoconto che riguardasse a vario titolo tutti i protagonisti ( Giunta,Consiglio, e Politici).
Ed è quello che, in effetti, è successo a Racalmuto, seppur con un lavorio a volte estenuante.
Era emersa la consapevolezza della necessità di immettere nuovo carburante nella macchina.
Ma proprio nel momento in cui il Sindaco, in consiglio comunale, si dichiara disponibile ad un riassetto  mettendo, di fatto, il mandato degli assessori nelle mani della coalizione,(vedasi verbale dell'ultimo consiglio comunale), qualcuno in preda ad un “comprensibile”  nervosismo, derivante, probabilmente, dalla sopraggiunta consapevolezza di non poter onorare le “facili” promesse elettorali dispensate,  rovescia il tavolo della trattativa mediante la pubblicazione di due documenti; di sfiducia politica prima e della mozione di sfiducia consiliare dopo, al Sindaco e all'intera Compagine. Documenti che portano la firma del Presidente Del Consiglio e da altri sette, distratti ed ingenui, consiglieri della ex maggioranza.
Li hanno portati, come vagoni da rottamare, in un binario morto, senza che se ne siano resi conto.  Probabilmente con l'impegno che dopo la sfiducia, alle prossime elezioni tutti sarebbero stati rieletti, e il presidente, addirittura, sarebbe diventato il prossimo sindaco.
Spiegazione tanto plausibile quanto incredibile!!!
A Racalmuto mai, a nessun Sindaco, era stata presentata una mozione di sfiducia in consiglio; Neanche nei periodi più bui della propria storia Politica.
Parlando con la gente, e visitando i social si registra un quasi unanime invito al Sindaco ad andare avanti e a non darla vinta a coloro che hanno organizzato questa vile, incomprensibile e potenzialmente dannosa sfiducia per il paese.
La gente dice che questi sono gli stessi che da tanto, troppo tempo condizionano in negativo la vita politica, sociale ed economica di questo paese, e gli otto consiglieri con a capo la Presidente, semplicemente dei burattini totalmente in balia di chi certamente non vuole il loro bene politico, tanto da “imporgli” il suicidio politico.
Concludo dicendo, che verrà il momento in cui gli ispiratori e i manovratori  di questa squallida parentesi politica, dovranno assumersene la responsabilità davanti ai  Racalmutesi e alla Storia. 
P.S. Un ultimo pensiero “d'affetto” per il Presidente del Consiglio.
Tutti, unanimemente, (anche i tuoi compagni di viaggio che non hanno il coraggio di dirtelo) si aspettavano e si aspettano le tue dimissioni da presidente come atto di coerenza politica.
In particolare non capisce come sia possibile firmare una mozione di sfiducia al Sindaco e al tempo stesso ad un progetto politico di cui si è protagonisti di spicco, e pensare di rimanere comodamente seduti alla poltrona? Una sola possibilità rimane al Presidente per salvare la poltrona e al faccia:

NON VOTARE LA SFIDUCIA   invitando gli altri 7 consiglieri a fare lo stesso. 

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