venerdì 18 novembre 2016

Racalmuto: era il giorno della vittoria, oggi quello della sconfitta


Dal giuramento alla carica di sindaco non è trascorso molto tempo, due anni e qualche mese,  e quell'unione politica si è frantumata creando ancora una volta un clima di forte sfiducia nelle istituzioni. Quello che aleggia in questo momento, a prescindere dal voto di questa sera sulla mozione, è l'impossibilità di un paese a risollevarsi.
Eletti che faticano a diventare classe dirigente. Otto consiglieri della maggioranza sanciscono il fallimento, scegliendo di votare la sfiducia. Nulla è deciso completamente, un paio di ore ancora per un cambio di marcia. Adesso, il carico di responsabilità ricade soprattutto sull'opposizione, nelle loro mani le sorti di questa legislatura partita con entusiasmo e vincente, ma subito sono iniziati forti contrasti.
Governare Racalmuto è alquanto complicato.
In questi giorni si discuteva sulle differenze con la vicina Grotte, lì le legislature hanno un percorso lineare e sereno, dopo cinque anni il resoconto ai cittadini. Da noi è tutto molto turbolento, dibattuto, controverso, forse immaturo.  Quanti si preoccupano dei bisogni della gente, delle tante famiglie con difficoltà economiche, dei giovani speranzosi di lasciare prima possibile un territorio che non offre nulla.
I dati nazionali presentano un sud allarmante, minori con enormi svantaggi sociali ed economici.
In un paese sempre più povero la politica dovrebbe reagire con determinazione e fiducia nel futuro, invece rinforza la sfiducia e il pessimismo.
Scrive Gaetano Savatteri su Malgrado tutto "l’impressione prevalente è quella di una classe dirigente sull’orlo del suicidio. Il suicidio di un consiglio comunale che preferisce fare harakiri, come un antico samurai, pur di far valere le proprie prerogative di imporre nomi e indirizzi alla giunta. Il suicidio indiretto di un sindaco che, comunque vada, non ha saputo trovare il punto di mediazione con la maggioranza che lo aveva sostenuto".
Cosa resterà di questo nostro tempo infelice e in discesa? Tanta delusione.
(Sergio Scimè, blogger)

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