Il vicepresidente del consiglio comunale Giuseppe Guagliano interviene sulle condizioni di disagio delle strade provinciali di collegamento con Racalmuto.
In una nota Guagliano scrive: "Nell'inverno 2013/14, a causa delle abbondanti piogge, una
frana di notevole portata provocò l'interruzione del traffico veicolare nella
S.P. Racalmuto - Montedoro e quindi di parte dei territori delle provincie di Agrigento e Caltanissetta.
Questa frana si aggiunse ad altre due verificatesi qualche
anno prima; mai riparate.
Ulteriore difficoltà al traffico è causato dalla precaria
stabilità del ponte di c/da Pizzo di Don Elia che di fatto costituisce una
delle entrata del paese di Racalmuto.
A questa grave situazione si aggiunge lo stato di precarietà
e pericolosità della strada che dovrebbe rappresentare l'alternativa a quella
in precedenza citata.
Stiamo parlando della Racalmuto – Milena di cui da anni si
parla e si denuncia.
Riepilogando: ci troviamo in presenza da un lato ad
un'importante strada provinciale chiusa da un'ordinanza che, per disperata
necessità, nessuno rispetta e per cui l'Ente competente, pur essendo
perfettamente consapevole, non fa niente per
porvi rimedio o nelle more impedirne il transito, credendo che un
semplice cartello di divieto possa
sollevarli da eventuali responsabilità.
Dall'altro siamo in presenza di una strada di cui non è
certa la proprietà e di fatto non potrebbe rimanere aperta neanche un altro
giorno dato lo stato di grave pericolo che il transito comporta per la pubblica
incolumità, da più parti denunciata e di cui tutti i potenziali responsabili
fanno finta di niente, compresa la Regione che incamera dalla società Italkali
le royalty previste come risarcimento per i danni provocati al territorio
dall'attività mineraria."
"L'ex Provincia
Regionale di Agrigento, ora Libero Consorzio di Comuni - continua Guagliano - di fatto non riesce ad intervenire nella rete stradale di propria competenza. Visionando il piano triennale delle opere pubbliche tra le
decine di interventi similari previsti non vi è traccia di quello che riguarda
la Racalmuto – Montedoro.
Inoltre, dalla consultazione del bilancio economico di
previsione del 2015 e di quello triennale 2015/2017 sinteticamente si può
leggere che:
Nel 2014 al netto delle partite di giro e del rimborso delle
anticipazioni di cassa, su una disponibilità di bilancio di 94 ml di € ne sono stati utilizzati 37 per spese correnti ( stipendi e funzionamento
dell'apparato) e 56 in conto capitale (
investimenti).
Nel 2015 su una disponibilità di 62 ml di € 42 in spese correnti e 20 in conto capitale.
Nel 2016 si prevede una disponibilità di 46 ml di €, 42 per spese correnti e 3 in conto capitale.
Nel 2017 si prevede una disponibilità di 47,500 ml di
€, 47 per spese correnti e 500 mila in
conto capitale.
Questi dati certificano l'assoluta impossibilità a
raggiungere gli impegni statutari del Consorzio.
A questo punto nasce spontanea una domanda: può un comune
facente parte di un libero Consorzio continuare a farne parte dopo aver preso
atto che il Consorzio non è nelle possibilità di intervenire per migliorare le strade di sua competenza?
Nella qualità di vice presidente del consiglio comunale di Racalmuto chiedo al Sindaco di poter discutere sull'opportunità di uscire
dal consorzio tenendo conto che l'adesione allo stesso è libera come recita lo
stesso nome del Consorzio."
Nessun commento:
Posta un commento