Educare il bambino in termini affettivi vuol dire accompagnarlo ed orientarlo ad una più profonda e positiva conoscenza di sé, dei suoi talenti, delle sue sicurezze e ad essere maggiormente capace di instaurare rapporti significativi e gratificanti con gli altri, basati sulla condivisione, il rispetto ed il dialogo. Il focus del laboratorio delle emozioni è stato incentrato su ciò che i bambini provavano in una determinata situazione, al fine di aiutarli inizialmente ad analizzare le diverse emozioni e sensazioni percepite a livello fisico e psichico, attribuendo successivamente ad esse un nome.
Di fatto, dare un nome a ciò che avveniva dentro di loro li ha aiutati, non solo a conoscere le emozioni, ma ad identificarle in sé stessi e negli altri, in una sorta di allenamento quotidiano che proseguirà tutta la vita. La gioia, la paura, la rabbia, la tristezza sono solo alcuni degli aspetti emotivi su cui si è articolato l’intero percorso laboratoriale, che ha visto le diverse emozioni trattate da un punto di vista ludico, creativo ed espressivo.
Il laboratorio ha permesso ai bambini di entrare in contatto con i loro vissuti interiori:
• Facilitando la loro competenza emotiva, allo scopo di abituarli a decentrarsi, riconoscendo il punto di vita dell’altro.
• Offrendo loro la possibilità di sentire, riconoscere, esprimere ed elaborare le emozioni.
• Rendendoli protagonisti della loro storia attraverso il racconto.
• Favorendo “la cura” della relazione. L’assetto laboratoriale/esperienziale ha consentito ai bambini di soddisfare una molteplicità di bisogni:
• Affettivi, quali ascolto, comprensione, sicurezza, stabilità ed accettazione;
• Cognitivi, come curiosità, scoperta, esplorazione, gioco e comunicazione;
• Sociali, ovvero partecipazione, relazione e contatto con gli altri
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