Giovanni Salvo a Roma scambia di due chiacchiere in un
bar al Pantheon con Marco Pannella. Hanno parlato di Sciascia e della
Fondazione. Cercava il dialogo con i turisti francesi, traspariva
chiaramente il suo amore per la Francia, proprio come Sciascia.
Si ricordava del convegno sulla giustizia a Racalmuto
negli anni 80 “ certo ! gli anni delle mie battaglie antiproibizioniste e non
solo”. Ha confermato il suo buon rapporto con la famiglia Sciascia e della
candidatura di Sciascia tra i radicali negli anni 70. Leonardo
era un punto di riferimento polemico con i suoi stessi compagni. Sapeva
della Fondazione che non va bene. Secondo lui e' dovuto al fatto che la
famiglia ha "giustamente" protetto lo scrittore per le cose che lui
temeva, strumentalizzazioni e altro.
Dunque secondo Marco meglio una fondazione zoppicante che il nome dello
scrittore sotto le suole, insomma totale fiducia verso la famiglia Sciascia.
Ricordava la Noce, la campagna di Sciascia, il balcone che si affacciava sul
pino all'orizzonte. Giovanni gli ha chiesto se le fosse piaciuto tornare a
Racalmuto, magari per contribuire ad un possibile rilancio della Fondazione per
ripartire da dove si era iniziato: ha sorriso..."fumo ogni giorno piu' di
sessanta sigari toscani al whisky, se no muoio." E la Politica? “anche
Bettino comprava le sigarette dove le compro io qui al Pantheon”. Poi hanno
continuato a parlare: del più' e del meno...
P.s. mi ha detto: "con questa foto ti stai
sputtanando". La migliore provocazione il testamento a Pannella dei
simboli dell'Internationalesocialista.
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