La questione
spazzatura a Racalmuto può essere risolta con un atto di coraggio da parte del
Comune. La soluzione c'è e si chiama condono. È previsto dalla legge 289 del 2003 e consente lo sgravio delle sanzioni
e degli interessi a carico dei cittadini che a fine accertamento
risultassero debitori verso il comune.
Il condono, è nelle facoltà del Consiglio Comunale e vi hanno già' fatto ricorso molti
comuni tra cui il comune di Roma e di Lecce oltre ad una lunga sere di comuni
minori.
E' questa la
richiesta che il comitato civico cittadino ha rivolto alla amministrazione comunale nel corso
dell’incontro con il Sindaco Messana che si è svolto ieri alle 17 presso il Comune.
Già' nel
corso del precedente incontro, di cui invitiamo a leggere il resoconto allegato
e' stata affrontata in dettaglio la grave situazione delle bollette pazze che i
cittadini si sono viste recapitare. Nel corso dell'incontro oltre a porre
l'accento sulla necessità' di rendere efficiente il servizio di gestione
rifiuti e ridurre il costo esorbitante a carico dei cittadini, si è' chiesta'
chiesta una soluzione politica per consentire a tutti i cittadini di
regolarizzare la propria posizione pagando il minimo possibile e senza aggravio
di sanzioni e interessi
Il comitato
invita tutti i cittadini a seguire le interviste ai portavoce del comitato che
saranno trasmesse nei giorni di 5, 6 e 7 febbraio sulle emittenti locali TVE e
Studio 98' dove viene spiegato in dettaglio la soluzione proposta per il
problema rifiuti a Racalmuto.
Il comitato
ha inoltre richiesto con forza una serie
di documenti, tra cui il capitolato
d'oneri per tutto il periodo dal 2008 ad oggi, per verificare la natura dei
costi esorbitanti che i cittadini sono chiamati a pagare per un servizio che di
fatto è a tutt’oggi al disotto di ogni aspettativa civile. Altra richiesta che
il comitato ha ribadito riguarda l'acceso ai ruoli, cioè all’elenco di tutti i
cittadini di Racalmuto che nel periodo dal 2008 e successivi sono stati
invitati a corrispondere il tributo per lo smaltimento dei rifiuti, oltre
alla richiesta della istituzione di una commissione
di vigilanza sui tributi locali e la garanzia del rispetto della privacy a tutela dei cittadini.
Pagare
le tasse, dice il comitato cittadino e' un dovere di civiltà cui
tutti i cittadini devono aderire per contribuire ad edificare una società, ma
debbono essere calcolate con giustizia ed equilibrio, ma sopratutto debbono
corrispondere a servizi reali ed efficienti. Se questo non succede come per la
Tarsu bisogna avere il coraggio e la
capacità' di porre rimedio e riparare ogni inefficienza e colpevole omissione.
Le
trasmissioni televisive saranno:
Giorno 5 ore
20.30, giorno 6 ore 14.30 TVEuropa
Giorno 5 ore
21, giorno 6 ore 15.30, giorno 7 ore 23 studio 98.
Il comitato cittadino di Racalmuto
VERBALE DEL COMITATO CITTADINO DI
RACALMUTO
INCONTRO CON IL SINDACO EMILIO MESSANA
OGGETTO:
GETTITO COMPLESSIVO DELLA TASSA PER L’ESERCIZIO DEL SERVIZIO DI SMALTIMENTO DEI
RIFIUTI SOLIDI URBANI A PARTIRE DALL’ANNO 2008-2009
L’anno 2015, il giorno 28 del mese
di Gennaio, alle ore 17:15 nell’aula del Sindaco, si è riunito il Comitato
cittadinocon il Sindaco Emilio Messana per discutere sulle diverse
problematiche legate alla tassa sui rifiuti relativi agli anni 2008 e 2009. A
tale incontro ha partecipato una delegazione numerosa. Per primo, in
rappresentanza del comitato cittadino,è intervenuto Lillo Alaimo Di Loro, il quale sostiene che la volontà di questo
Comitato cittadino, non è quello di sottrarsi al dovere di pagare la tassa sui
rifiuti, ma il rispetto della legalità.
Nello specifico Alaimo sostiene che, un gruppo di cittadini divenuto
Comitato, avallati da altri cittadini,ritengono che in un periodo di circa
quindici anni ad oggi sono state compiute una serie di ingiustizie di natura
politica, economica e sociale che hanno, di fatto, creato una serie di
incongruenze rispetto alle leggi nazionali vigenti in materia di gestione dei
R.S.U. Nello specifico Lillo Alaimo richiama l’attenzione al mancato raggiungimento all’obiettivo dell’utilizzo razionale ed economicamente vantaggioso degli strumenti
normativi sulla gestione dei rifiuti, che con riferimento agli Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.)
introducevano l’obbligo della raccolta differenziata nei termini
individuati dall’art. 205, comma 1,
del D.Lgs. n. 152/2006 e dall’art. 1, comma 1108, della legge n. 296/2006 nella
misura del 35% entro il 31 dicembre 2006, del 40% entro il 31 dicembre 2007,
del 45% entro il 31 dicembre 2008, del 50% entro il 31 dicembre 2009, del 60%
entro il 31 dicembre 2011 e del 65% entro il 31 dicembre 2012. Risultati che
purtroppo risultano ben lontani da quelli raggiunti dall’ATO GESA 2 per il
Comune di Racalmuto, dove un serio programma di raccolta differenziata di fatto
non è mai partito.
Una colpevole mancanza, rispetto
alla quale il Comune di Racalmuto per tutto il periodo che va dall’ingresso nel
sistema ATO ad oggi non ha posto adeguato e concreto rimedio. Una mancanza non
solo colpevole ma anche costosa, visto che l’art. 205, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006, al fine di penalizzare il conferimento in
discarica dei rifiuti tal quali e di rafforzare i previsti obblighi di raccolta
differenziata, ha introdotto delle gravi penalità in caso di mancato raggiungimento degli
obiettivi minimi fissati dalla legge. Nello specifico ha previsto un’addizionale del 20% al tributo dovuto
per il conferimento, da applicarsi nei confronti dell’A.T.O. con successiva
ripartizione dell’onere tra quei Comuni del territorio che non abbiano
raggiunto le prescritte percentuali minime. Da qui il richiamo ad un puntuale e
inderogabile obbligo per le amministrazioni, la cui violazione viene, infatti,
“sanzionata” con aggravi di costo per lo smaltimento a carico dei Comuni
inadempienti e quindi del Comune di Racalmuto.
Altri punti di dissonanza rispetto
all’applicazione delle leggi nazionali ed il regolamento comunalehanno
riguardato:
1.
Il fatto che la superfice che il
Comune di Racalmuto ha considerato per la quantificazione della tassa sui
rifiuti risulta, per dichiarata ammissione del Comune, assolutamente inesatta;
2.
Il fatto che circa tremila cartelle
(relative al numero complessivo delle famiglie) non sono ben strutturate ed
organizzate;
3.
Il fatto che viene a mancare il
rispetto della privacy tra ente (Comune) e cittadino in fase di contraddittorio
per manifesta inadeguatezza dei locali adibiti ad Ufficio Tributi;
4.
Il fatto che non risulta nella
disponibilità del Comune una adeguata banca dati organica ed efficiente
necessaria alla perequazione del giusto dovuto da ogni cittadino;
5.
Il fatto che in conseguenza di
quanto sopra serve la rideterminazione delle tariffe.
In
merito a tali questioni e non solo, il Comitato cittadino chiede una sospensione in autotutela da parte del Comune,
sostenendo la necessità di una rivisitazione generale della questione anche al fine di recuperare un dialogo civile tra i Cittadini ed il Comune di Racalmuto
affinché non solo relativamente alla tassa sui rifiuti relativa all’anno 2008 e
2009 ma anche per gli anni successivi si possano porre le basi al fine di conciliare
il dovere dei cittadini di contribuire ai servizi e al bene comune con le
necessità congiunturali di una città economicamente disastrata e con la lotta
quotidiana per la sopravvivenza. Molte sono infatti le famiglie senza reddito
sicuro cui è negato di fatto la
possibilità di una vita serena e
adeguata agli standard di dignità.
A
sostegno delle tesi di Lillo Alaimo Di
Loro, intervengonoLillo Sardo e Carmelo
Mulé,anche loro (esponenti del Comitato cittadino).Interviene anche Luigi Capitano (anche lui esponente del
comitato cittadino) il quale sostiene che bisogna studiare e attuare adeguati provvedimenti di agevolazione fiscale per i
cittadini che sono in difficoltà economica.
Dopo
tali interventi prende la parola Enzo
Sardo (esponente del Comitato cittadino) il quale evidenzia che (su un
documento di base che prevede la sospensione degli avvisi di pagamento e la rideterminazione
delle tariffe) domenica 25 Gennaio 2015si sono raccolte più di mille firme dei cittadini racalmutesi, i quali hanno
accolto in modo positivo la richiesta del Comitato cittadino.Nello specifico
Enzo Sardo a nome del comitato chiede di sapere:
1.
la destinazione delleeventuali sommerelative al recupero dei mancati pagamenti della tassa sui
rifiuti nel 2008 e 2009, visto che la Tariffa è stata versata per intero nelle
casse dell’ATO e che pertanto il Comune non ha in atto nessun debito relativo
al periodo;
2.
una copia del piano finanziario e del capitolato d’oneri relativo all’appalto
dei rifiuti solidi urbani del comune di Racalmuto, per il periodo dal 2008 ad oggi, al fine di potere avere contezza
della spesa effettiva del servizio e verificare la possibilità di eventuali
economia utili alla diminuire il costo complessivo;
Enzo
Sardo, a nome del Comitato C. chiede inoltre che:
3 sia istituita una
commissione di vigilanza sui ruoli relativi alla tassa sui rifiuti cui facciano
parte oltre ai consiglieri di minoranza anche rappresentanza del Comitato
Cittadino;
4che
si disponga la sospensione delle sanzioni ed in ogni caso si preveda il ricorso
all’accertamento con adesione che dia ai cittadini altri 90 giorni di tempo per
chiarire, senza ulteriori oneri la propria posizione;
5che
si provveda con urgenza alla costituzione di un ufficio tasse bene organizzato
con un front-office adeguato al fine di tutelare il diritto alla privacy dei cittadini.
Interviene
Simone Craparo, il quale mostra al
Sindaco i fogli della raccolte delle
oltre mille firme con cui i cittadini di
Racalmuto hanno manifestato il proprio disagio.
Si
susseguono numerosi interventi brevi da parte dei vari componenti del Comitato
e di alcuni cittadini presenti i quali rappresentano difficoltà relative ai
diversi aspetti applicativi del tributo.
Interviene
anche il Consigliere Comunale Prof. Luigi Romano, presente alla riunione, il
quale fa presente l’attività e la disponibilità del gruppo di minoranza a
trovare una soluzione di buon senso nell’interesse dei cittadini nel rispetto
delle leggi. Il prof. Romano in relazione all’applicazione del capitolato di
oneri su cui viene calcolato l’ammortare degli importi dovuti all’ATO, ritiene
ad esempio che bisogna tenere conto di numerosi aspetti di cui non si è tenuto
conto. Uno per tutti il numero di giorni
piovosi che a Racalmuto da statistica idrologica consolidata risultano
mediamente di 70 giorni, visto che in tali giorni non può essere effettuato
il servizio si spazzamento, che invece viene puntualmente conteggiato e pagato.
Interviene
Lillo Alaimo di Loro, per ribadire che
tutte le richieste operate dal comitato si possono riassumere in due punti
fondamentali:
-
1) la sospensione in autotutela del
ruolo da parte del Comune per consentire la ricerca di una soluzione possibile;
2) la ricerca
di una soluzione “politica” per ridurre al minimo l’importo da versare da parte
dei cittadini, escludendo intanto le sanzioni e gli interessi ed operare oltre
ad ogni possibile riduzione del tributo dovuto, oltre alla possibilità di rateizzazione. La soluzione
proposta si configurerebbe pertanto nei termini di un “condono fiscale” che
potrebbe interessare non solo il 2008 e
2009 ma anche il periodo successivo sino ad oggi ed utilizzare i
ricavi ottenuti per sgravare gli oneri della TARI nel 2015 e successivi.
A questo punto, interviene il Sindaco di
Racalmuto il quale ringrazia il Comitato cittadino e tutti i cittadini presenti.
Il Sindaco si dice Consapevole che nel momento in cui arriva l’avviso di
accertamento per il recupero delle somme dei mancati pagamenti della tassa sui
rifiuti del 2008 e 2009 vi è quasi una sorta di ribellione da parte dei
cittadini di Racalmuto e aggiunge che purtroppo ad “ad
aggravare tale situazione economica del Paese vi sarà a partire da Febbraio il
pagamento dell’IMU sui terreni agricoli” e che pertanto la condivisione delle
difficoltà con il Comitato dei Cittadini, oltre che con il Consiglio Comunale può aiutare a trovare le soluzioni più
appropriate.Il Sindaco a poi aggiunto che per la carica può rispondere solo da quando eletto e cioè da
Maggio: “purtroppo non sono in grado di rispondere per l’anno 2008 e 2009”.
Circa la natura delle richieste operate
dal comitato, il Sindaco, si è soffermato ad analizzare alcuni dei punti per
come appresso:
-
Rispetto al costo del servizio ha fatto
riferimento al fatto che come consuetudine al momento dell’insediamento il Comune
provvedeva alla bollettazione per l’anno in corso l’anno in corso mentre il
recupero dell’evasione era affidato a GESA, che tratteneva gli importi
recuperati e fatturava al Comune circa 25.000,00 euro per il servizio. Il
recupero fatto da GESA era molto parziale. Inoltre chi aveva pagato la tassa,
negli anni, si era caricato il costo di altre utenze non dichiarate e sfuggite
agli accertamenti. A detta del Sindaco,
verificata la possibilità di procedere al recupero dell’evasione direttamente
come Comune, ha proceduto in tale
direzione con l’obiettivo di individuare tutti coloro che negli anni non
avevano pagato la tassa ed evitare che i relativi importi finissero nelle casse
della Gesa. L’ufficio ha chiesto l’assistenza della società che nell’anno 2013
aveva fatto la bollettazione della tarsu al costo di €. 18.000,00, ottenendo
che al costo di €. 14.000,00 la società
facesse la nuova bollettazione della TARI per l’anno 2014, l’accertamento per
la mancata dichiarazione Tarsu anno 2008, l’accertamento per l’infedele
dichiarazione tarsu anno 2009.
Rispetto a tale
impostazione, riferisce il Sindaco, la Gesa ha fatto valere la vigenza della
delibera con la quale il Comune di Racalmuto le aveva assegnato il recupero
dell’evasione. Ne è nato un braccio di ferro, che si è concluso sul finire del
mese di ottobre, con la revoca della delibera. Sono stati inviati 1703 avvisi
per omessa dichiarazione tarsu anno 2008 per circa 273.000 mq e 1091 avvisi per
infedele dichiarazione anno 2009 per circa 53.000 mq.
Fatta questa premessa, che però non
risponde in alcun modo alle richieste operate dal Comitato Cittadino, il Sindaco
manifesta la disponibilità del Comune ad accogliere le osservazioni dei singoli
contribuenti circa possibili errori nella cartella di accertamento e invita a recarsi presso gli uffici comunali per
concordare termini e modalità di pagamento, beneficiando della riduzione ad 1/3
della sanzione applicata anche tramite il sistema di “accertamento con adesione”
ed otterranno la sospensione dell’avviso per novanta giorni e la riduzione ad
un terzo della sanzione. Ribadendo che
prima si concluderà l’accertamento e la bonifica degli errori e prima
sarà possibile inserire i nuovi mq accertati nel ruolo per l’anno 2015,
consentendo un notevole abbassamento del carico della tassa su ogni utenza”.
Su
richiesta espressa di Simone Craparo, il Sindaco ribadisce che il recupero delle somme relative
agli anni precedenti non andrà più alla Gesama sarà utilizzato interamente per
abbassare il costodel servizio da inserire nella tari 2015 e in quella degli
anni successivi.
Inoltre aggiunge che “Chi lo vorrà potrà anche definire non solo
l’anno 2008 o 2009 ma anche gli anni successivi, evitando che la sanzione sia
applicata per ogni anno di imposta non pagata”. Infine afferma che nel corso
del prossimo Consiglio Comunale sarà ragionata una proposta di regolamento per
la rateizzazione del pagamento dei tributi comunali, il quale porterà fino ad
ottanta rate in ragione degli importi da versare.
Per ultimo il Sindaco si impegna a far si che vengano consegnati al Comitato Cittadino che ne ha fatto espressa
richiesta verbale, copia dei piani finanziari e del capitolato relativo a tutto
il periodo dal 2008 ad oggi.Mentre in
relazione alle sanzioni precisa che devono essere applicate le leggi dello
Stato e che quindi non si possono eliminare le sanzioni, ma che è pronto a
discutere con carte alla mano qualunque possibile soluzione che operi in tale
direzione nel rispetto delle norme vigenti.
Alle
ore 19.00 il sindaco ha chiesto scusa ed è andato via per impegni pregressi ma
i rappresentanti del Comitato hanno chiesto ed ottenuto che l’incontro venga
aggiornato a distanza di pochi giorni.
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