Orrore per i cani avvelenati,
riversi sul selciato. Ferma condanna dell'azione barbara e violenta. Non deve
accadere mai più. Il randagismo e i pericoli connessi vanno affrontati, non con il
veleno e la soppressione dell'animale. Appunto del randagismo abbiamo parlato
giovedì 17 luglio con il dott. Giuseppe Licata, medico veterinario dell'ASP,
con il prof. Guglielmo Giudice e con Giusy Salemi, volontari che soccorrono i
cani e i gatti randagi. Una campagna di sterilizzazione può essere la risposta:
accalappiacani, un breve periodo di osservazione dell'animale, intervento ad
opera dell'ASP, altro breve periodo di osservazione e poi l'animale viene
lasciato libero.
La sterilizzazione, oltre a scongiurare la riproduzione,
ammansisce l'animale e bonifica il territorio: il cane sterilizzato
"difenderà" la propria zona dall'intrusione di altri animali.
Naturalmente il metodo sarà tanto efficace quanto condiviso e messo in pratica
dai comuni vicini. La collaborazione dei cittadini è fondamentale: gli animali
vanno censiti e ben trattati. Molti, invece, si rivelano inadeguati a gestire
la propria vita in comunione con un cane o un gatto e si liberano
dall'imbarazzo, abbandonando l'animale. Campagna di sensibilizzazione e
tolleranza zero nei confronti di chi detiene animali e non li dota di microchip
e campagna di sterilizzazione sono due azioni possibili per gestire e
combattere il randagismo. La riunione di giovedì scorso si è chiusa individuando
una prima somma da prevedere in bilancio per iniziare.
Emilio Messana, sindaco di Racalmuto
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