venerdì 15 novembre 2013

A Racalmuto non funziona un tubo

A pochi passi dalla statua di Sciascia, nel centro centro di Racalmuto, da mesi o anni, in strada esce zampillante acqua corrente. Un fiume di acqua potabile che si perde. Gli operai dell'Ato idrico hanno riparato il tubo rotto due tre volte in poco tempo. Dopo qualche giorno l'acqua ritorna miracolosamente a zampillare allegramente. Il giudizio dei Racalmutesi su questa vicenda è tragicamente ironico, sintesi della inefficienza del sistema che non è capace a sistemare un tubo.
Tanto alla fine pagano sempre i cittadini, complimenti per il programma.

Sergio Scimè, blogger

4 commenti:

  1. nicoletta marchesevenerdì, 15 novembre, 2013

    mi piacerebbe costruire e non sempre demolire....questo mio paese che amo vive solo di pettegolezzi

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  2. Cara Nicoletta, l'acqua che si perde da giorni non è un pettegolezzo, una riparazione fatta tre volte non è un pettegolezzo, tutto questo malfunzionamento nella gestione porta aumenti delle bollette già molto salate. Se poi dobbiamo subire ingiustizie tappandoci la bocca: io non ci sto.

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  3. mon cher Sergio pardon.....il mio è stato un flusso di coscienza.....si scrive troppo,si agisce poco,si realizza niente...il tuo imput è stimolante ma nessuno fattivamente pensa di istituire associazioni di volontariato atte a colmare le lacune registrate

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  4. Nicolettà grazie per i commenti che mi rivolgi con la sensibilità che ti ha sempre contraddistinta. Non credo di essere un idealista, mi sento più un uomo d’azione con qualche idea da poter spendere per il bene di tutti. Per agire occorre avere il coraggio delle proprie idee e portarle avanti con determinazione sino in fondo.
    Solo così si può essere ricchi tra i ricchi e non ricchi tra i poveri. Quest’ultimo è uno status che non mi appartiene, ma riguarda l’idea di coloro per i quali la vita sociale è momento di riscatto personale, di sfogo delle proprie frustrazioni a discapito del progresso collettivo.
    Il popolo siciliano, secondo il Gattopardo, non perdona il peccato di “fare qualcosa”.
    L’agire, il fare sono considerati peccati. Pertanto, per molti è meglio stare fermi e così facendo non si sbaglia mai. E in effetti, in questo paese sino ad oggi nessuno si vuol macchiare del peccato di “fare” un commento: le istituzione no intervengono nemmeno per riparare un Tubo che da un mese bagna la piazza; nessuno si pone il problema dello spreco dell’acqua bene indispensabile per bere e per mangiare; nessuno si espone ed espone le proprie idee per il futuro governo del paese.
    Come si dice alla nostrana: ‘nu si po sapiri mai.
    Nicoletta, ho quasi cinquanta anni, non mi sento vecchio, anzi più passa il tempo più il mio sentimento di LIBERTA’ si rinvigorisce, la mia dignità di uomo racalmutese me la sento sempre più irrobustita, che dire del coraggio delle idee preferisco non esprimermi perché è la vita di ognuno di noi che ne dimostra la portata.
    Con Stima Ignazio Scimè

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