lunedì 13 agosto 2012

Vietato scopare la strada (piccole storie di Racalmuto)



bellu cafe' mi dasti sta matina

Leggendo il post su Castrum Racalmuto Domani sull'opportunità di chiedere da cittadini l'autorizzazione al Comune per pulire, sistemare e fare piccola manutenzione:  mi sono alzato di buon mattino e ho avvisato l'anziana vicina di casa, comunicandogli di non scopare più la strada davanti la sua porta, come fa ogni giorno, perché rischia un verbale dei vigili urbani per abuso e violazione del codice della strada e del regolamento comunale.
Per poter pulire la strada l'anziana signora, deve presentare istanza con marca da bollo di euro 14,90 ai commissari. Ma poiché i commissari in questo periodo sono in ferie l'autorizzazione può partire da dopo settembre.
La vicina mi ha risposto:
"a stari cu lu pruvaluzzu davanti la porta, tuttu intra mi lu puortu, bellu cafe' mi dasti sta matina, chi botta di colari, pi carità finiemmula".
Sergio Scimè, blogger

5 commenti:

  1. Nereo Dani su facebooklunedì, 13 agosto, 2012

    Sergio se la notizia è vera, come ritengo lo sia, dobbiamo farle fare il giro del globo. Anzi denunciare immediatamente il Comune che priva ii cittadini ad aver cura del proprio territorio. Se volete facciamo un giro di pulman di amici e veniamo con scope rastrelli e sacchi ecologici per ripulire tutta la città.E poi voglio vedere quel vigile che vieni li a interrompere o peggio ancora a redarguire i cittadini. In tute le città italiane vi sono disposizioni ove vengono multati quei cittadini che non tengono il decoro davanti alla propria abitazione e non danno le tinte ai muri oltre i 3 anni... Facciamo qualcosa per favore. E se occorre anche con modalità forti.

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  2. Il Signor CATONE a preso il posto della TRIADE

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  3. Non vogliono che i cittadini si organizzano per il bene pubblico, un'assurdità.

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  4. scusami Sergio fammi capire, se per poter pulire la strada l'anziana signora, deve presentare istanza con marca da bollo di euro 14,90, io che pulisco non solo la strada ma anche il parco gioco adiacente (visto che di impiegati neanche l'ombra)devo limitarmi ad una sola marca da bollo o piu di una?

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  5. Forse in Svizzera, paese dove le regole e gli impegni ,notoriamente vengono rispettate, dalle parti sarà giusto chiedere l'autorizzazione per pulire qualcosa di pubblico anche se in realtà tutto è già pulito.
    Da noi la questione ha il sapore del paradosso.
    Faccio un esempio tra i tanti possibili:
    Tra il Comune e l'Ato rifiuti esiste un contratto che prevede una serie di servizi tra i quali la raccolta differenziata della spazzatura, e lo spazzamento di ogni angolo del paese.
    Il contratto prevede poi azioni di educazione e sensibilizzazione mediatica in favore dei cittadini, più altre cose.
    A fronte di ciò il Cittadino e l'Ente devono pagare un corrispettivo di circa 110 € a tonnellata di immondizia ritirata per un importo complessivo di circa 1.300.000 €.( contro un costo di 400.000 € quando la gestione era comunale)
    Il problema sta nel fatto che il contratto non viene rispettato dall'Ato,
    non effettuando e rispettando tutta una serie di servizi e di impegni.
    La cifra resta comunque quella pattuita.
    Nessuno pensa di denunciare questo fatto e chiedere il rispetto o la rescissione del contratto e la restituzione dei soldi fatti pagare indebitamente.
    Si solleva invece la questione di quei cittadini che gratuitamente contribuiscono a migliorare il decoro e la pulizia del paese, solo per il fatto che non chiedono preventiva autorizzazione.
    E' incredibile questa nostra terra; dove si può sporcare, inquinare,incendiare, distruggere, speculare alla luce del sole senza che nessuno denunci niente, e si solleva tanta polemica se qualcuno pulisce senza autorizzazione!
    (come a dire per pulire si deve essere autorizzati, per sporcare non c'è di bosogno)
    L'ente pubblico dovrebbe incoraggiare i cittadini a riappropriarsi di quello che appartiene loro, esercitando il solo ruolo del controllo.
    Questo succede già da decenni nei paesi più civili del nostro.
    Giuseppe Guagliano.





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