sabato 25 agosto 2012

Raccolte 200 firme al mercato per chiedere ai commissari (Tramonti, Buda, Galeani) la revoca della delibera che aumenta del 78% la spazzatura. L'iniziativa continua ...


SCUSA CARMELA E TUTTI GLI AMICI CHE NON CI HANNO TROVATO, noi eravamo al mercato, per problemi organizzativi siamo arrivati verso le 10. Le persone ci aspettavano, in tanti hanno firmato. oltre 200 firme in poche ore. Tante nonne, madri, giovani si sono avvicinati per mettere la firma, ci hanno detto di non avere i soldi per potere pagare le bollette. Persone sole che vivono di piccola pensione costrette a pagare 300 - 400 euro di spazzatura. Una vera ingiustizia.
Ma la raccolta continua, non sarà all'ex macello perché il locale è chiuso da un paio di giorni. La pro loco non è più in quella sede, i soci della pro loco e il presidente hanno consegnato le chiavi ai commissari. Non era possibile continuare ancora. Le istituzioni non condividono che uno spazio pubblico poteva essere messo a servizio dei giovani e della gente comune. Ma questo è un altro argomento. A breve (se ci riusciamo) faremo partire la petizione on line, poi un banchetto per le firme sarà vicino al comune nei pressi del circolo dei zolfatai o vicino la statua di Sciascia. Pensiamo di mettere un modello da scaricare su internet dove tutti possono scaricare e far firmare ai parenti e amici. C'è bisogno di tutti. GRAZIE SEMPRE

SERGIO SCIME', BLOGGER

12 commenti:

  1. PER CHI è FUORI SEDE?????

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  2. La raccolta delle firme come PETIZIONE va bene, ma non basta, per fermare le bollette in cui la prima scadenza è già il 27 settembre p.v., occorre un atto formale che dovrà essere emessa dall'organo burocratico Amministrativo (atto di sospenzione),dal Prefetto Dott. BUDA,o dal Dott.GALIANO visto che loro ricevoto e soddisfano tutte le esigenze dei cittadini, Sergio perchè non chiederlo subito ( I PREFETTI IN GENERE devono garantire l'ordine pubblico)(grazie per la pubblicazione del commento).

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  3. manca solo la tassa sull'aria da respirare che hanno infangato pure l'ex amministrazione...

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  4. Voglio affermare, con chiarezza, che NON PARTECIPERO’. E non certo perché io accetti questo vergognoso e vessatorio balzello imposto dai tre “sceriffi” che ci governano (avallati dai cialtroni-banchieri che, da Roma, dicono di governare questa ridicola italietta); ma perché, semplicemente, trovo aberrante e umiliante che la popolazione racalmutese si ricordi di protestare e di indignarsi solo quando vengono lesi i singoli interessi patrimoniali di ognuno. ….E quando viene lesa la dignità collettiva di Racalmuto? Quando i tg nazionali additano il popolo racalmutese come cattivo esempio per l’intera nazione? Quando un qualsiasi “giornalaio” asservito ad un potente editore-padrone pensa di possedere la statura culturale e morale che gli consenta di offendere questa cittadinanza intera scrivendo le cazzate più incredibili? Quando la ministra dalla voce cavernosa viene qui in “visita di pietà” blaterando su Sciascia e consegnandoci tre sceriffi altezzosi e arroganti che credono di dover non amministrare, ma “civilizzare” questo nostro paese? ….dov’era, in tutte queste questioni, l’indignazione dei racalmutesi? Quanto vale la lesione della dignità di una cittadinanza intera? Dov’era (e dov’è) la capacità di tutelare l’anima collettiva, ferita e vituperata, di una comunità? …io ho visto solo un’accoglienza festosa alla visita della ministra dalla voce cavernosa, manco fosse la madonna in processione; ho visto cittadini, autorità, corvi e molluschi prostrati e deferenti, grati del dono (i tre sceriffi) graziosamente concesso a questo paese “da redimere”. Ho letto, su questo stesso blog, di nostri compaesani (evidentemente unti da luce superiore) che inneggiano ai tre sceriffi e alla loro arroganza perché “voi racalmutesi non meritate altro” (cito testualmente)!
    E ora, con molta probabilità, quei corvi/molluschi, quel comitato d’accoglienza festante, quegli unti da luce superiore, …ora tutti si ricordano che esiste anche un diritto alla protesta, un diritto all’indignazione; contro un’aliquota di una tassa. Quando si ricorderanno che esiste anche un DOVERE all’indignazione per la lesione di un interesse non-patrimoniale: la dignità di una città?
    LILLO FARRAUTO

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    1. Scusi tanto, prof. Farrauto, ma citare la " ministra" dalla voce cavernosa con sottesa ironia non le fa onore: cosi' come esistono uomini dalla voce poco virile possono anche esistere donne dalla voce non proprio femminile. Quello che conta e' la sostanza. Non e' forse questo concetto che lei stesso da una vita condivide, con il suo stile di vita anticonformista e con l' immagine che da' di se', dal taglio dei capelli all' abbigliamento? Personalmente ho sempre avuto molta stima di lei e del suo operato come persona e come docente, ma mi stupisce che ancora creda che noi racalmutesi abbiamo un' anima collettiva, una dignita ' di popolo, il senso del bene comune. Questo l' ho creduto anch' io, ma limitatamente agli anni precedenti la mia maturita' perche' poi il velo e' caduto ed ai miei occhi si e' presentata la squallida e triste realta' di un paese egoista, falso, tornacontista, per nulla attratto dall' idea( anche solo la semplice idea) di legalita', giustizia, uguaglianza. Racalmuto e' la culla del privilegio, chi ha potuto fare ha fatto e gli altri, pur criticando, se fossero stati al loro posto... avrebbero fatto lo stesso. Pertanto, la invito a guardare al suo paese ed ai suoi compaesani con occhi piu ' disincantati, non aspettandosi scatti di orgoglio e non facendo appelli alla dignita' di un popolo che non c'e'....non c'e' la dignita' perche' non c'e' un popolo...Questa non e' la Val di Susa, ahime'...
      Quanto ai tre sceriffi, occorrono , nel selvaggio West, perche' e' proprio in un clima da Far West che Racalmuto e' precipitato, nell' arco degli ultimi venti anni, ma forse lei non se ne era accorto, immerso nelle sue letture e preso dall' idealizzazione del suo paese come se fosse il paese piu' bello del mondo...Grazie per il suo notevole apporto alla formazione delle nuove generazioni nello svolgimento appassionato della sua missione di docente. Mi auguro che riesca a trasmettere la sete di civilta' e legalita' che sono alla base della costruzione di una societa' diversa e migliore.
      Cordiali saluti.

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    2. Scusi tanto, prof. Farrauto, ma citare la " ministra" dalla voce cavernosa con sottesa ironia non le fa onore: cosi' come esistono uomini dalla voce poco virile possono anche esistere donne dalla voce non proprio femminile. Quello che conta e' la sostanza. Non e' forse questo concetto che lei o' cheleilestesso condivide, con il suo anticonformismo ed i suoi modi poco formali, dal taglio dei capelli all' abbigliamento?

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    3. ...mi sarebbe piaciuto, per l'occasione, poter dialogare senza la sgradevole sensazione dell' "immaterialità" dell'interlocutore (..ma ricorrere all'anonimato sembra essere, purtroppo, una pratica diffusa su queste pagine virtuali; e mi chiedo perchè. Ma tant'è...). Comunque voglio manifestare all'autore dell’intervento a me rivolto il mio apprezzamento per le opinioni espresse. E voglio semplicemente dirti (..passo al “tu”, chiunque tu sia, perché detesto i formalismi) che concordo assolutamente con le tue considerazioni inerenti l’indole del “popolo” racalmutese e la disillusione di rinvenire una ipotetica “anima collettiva” in questo tessuto sociale disarmonico e irraccontabile. E aggiungo che la mia visione in proposito è molto più …larga e grigia: questo è un microcosmo che rispecchia fedelmente i disvalori e le aberrazioni di quel più vasto contesto che chiamiamo “stato italiano”. Quando una comunità sociale, piccola o grande che sia, ha scritto la propria storia con gli unici strumenti del compromesso politico e del privilegio (e di una meschinità spesso imbarazzante), …è una comunità che ha rinunciato al sacrosanto diritto di indignarsi e di urlare la proprio protesta. E le “nostre” comunità quel diritto non lo hanno mai avuto; perché mai hanno voluto conquistarlo: hanno sempre delegato alla classe politica cialtrona di turno i propri meschini interessi “individuali”, barattandoli con la propria “dignità collettiva”. E senza quella “dignità” non si ha alcuna legittimazione all’indignazione (soffocando nel grigiore anche quei segmenti sociali che, invece, avrebbero gran diritto di urlare protesta). Questo è ciò che penso. Come vedi, ho toccato una corda che accomuna le nostre opinioni. E penso che possa farti cambiare idea circa la mia “distrazione” sulla natura del contesto racalmutese: il mio essere “immerso nelle letture” (..sono parole tue..), il mio “anticonformismo” (..nel taglio dei capelli e nell’abbigliamento …..anche queste sono parole tue …) non mi hanno impedito di vivere l’involuzione costante e progressiva della comunità in cui sono immerso. Tutt’altro! Poiché mostri di conoscermi così bene, saprai anche che le poche idee che si agitano sotto i miei capelli sono di ispirazione anarchica: non coltivo alcuna speranza che questa comunità acquisisca d’incanto una coscienza e una dignità collettiva (salvo che su questioni di ..spazzatura). E’ un problema di “radici mentali”: molti le hanno piantate nelle discariche; altri, sulle nuvole. Tutto qui.
      P.S. Spero che tu voglia credermi se ti dico che la discriminazione sessista è un concetto che non mi appartiene affatto; “la voce cavernosa” non ha alcuna implicazione dispregiativa. E’ solo un’ironia spietata verso un personaggio politico per il quale non nutro alcuna stima.
      Un saluto (chiunque tu sia).

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  5. ‎... non partecipare secondo il mio punto di vista è sbagliato, gli anziani e le categorie più deboli risentono di più di questa supertassa, quelli che hanno meno voce nella nostra società.

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  6. Editoriale TRS 98domenica, 26 agosto, 2012

    EDITORIALE - Apprezzabilissima l’iniziativa realizzata per i prossimi 29 e 30 giugno dagli amici del Circolo Unione e di Malgrado tutto sul tema ““Conversazioni” ideate per ragionare sui temi dell’attualità. Ci auguriamo che, in queste due serate si possa trovare spazio anche su questi argomenti che, forse, spingeranno ulteriormente la nostra Racalmuto verso un baratro irreversibile. Chi meglio di Gaetano Savatteri, l’ex Sindaco Gigi Restivo, Salvatore Picone o anche il grottese Egidio Terrana che conoscono bene la nostra realtà, cultura a parte, possono aprire una conversazione oltre che sui libri, anche sulle svariate tasse che rischiano di sommergerci. Crediamo che “Malgrado Tutto” debba servire anche a questo, almeno cosi ci auguriamo.

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  7. AL SIGNOR LILLO FARRAUTO VOGLIO SOLO DIRE CHE QUESTO POTREBBE ESSERE SOLO UN INIZIO ...POTREBBE ESSERE UN TRAMBOLINO DI LANCIO PER POTERE SMUOVERE QUALCOSA...E COMINCIARE DA UNA SEMPLICE PROTESTA PER POTER ARRIVARE OLTRE E MOLTO PIù IN ALTO. CRITICARE SENZA MAI FARE UN PASSO E PRENDERE INIZIATIVE è SEMPRE STATA NELL'INDOLE DI NOI RACALMUTESI! MUOVERSI E INIZIARE DAL BASSO PER ARRIVARE PIù IN Là MI SEMBRA UN BUON INIZIO... ALMENO QUALCUNO HA SMESSO DI CRITICARE E STà INIZIANDO AD AGIRE.... O NEMMENO QUESTO VA BENE? DIMMI ALLORA COSA BISOGNA FARE PER CAMBIARE LE COSE ...DA DOVE BISOGNA INIZIARE... LE CRITICHE SE SONO COSTRUTTIVE AIUTANO A CRESCERE.. ESPRIMERE OPINIONI E PROPORRE AZIONI è ALTRETTANTO IMPORTANTE. CRITICARE E STARE IN POLTRONA è UN QUALCOSA CHE PER RACALMUTO NON VA BENE!

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  8. Per dovere di completezza riporto qui la risposta (già trascritta altrove) al posto precedente:
    <<....voglio solo chiedere il motivo di tanta acredine nel suo intervento. Probabilmente una lettura più attenta del mio post le consentirebbe di coglierne il senso. Probabilmente una piccola indagine su eventi non più recentissimi le svelerebbe che il “signor” Lillo Farrauto non si è sempre limitato a criticare, ma ha anche agito (attraverso iniziative mai patrocinate da partiti o movimenti estemporanei; e per questo, ricevendo sempre il plauso di tutti e l’adesione di nessuno). Probabilmente (..amo quest’avverbio), se si smettesse di considerare importanti solo le questioni che toccano direttamente le “tasche”, si capirebbe che tali questioni sono la conseguenza inevitabile del disinteresse assoluto e colpevole verso “altre” questioni: quelle questioni che “non ci riguardano”, quelle che attengono ai privilegi di pochi, alla mancata rappresentanza dei veri bisogni di una comunità cittadina, alla ipocrisia di chi da decenni urla in piazza e nei bar la propria “rabbia” (?) per un “sistema che non va” e, da decenni, continua a premiare (ad ogni tornata elettorale) gli stessi personaggi a cui affidare la gestione di questo paese irraccontabile.
    Ultima annotazione: con la “favoletta buonista” secondo cui le critiche DEVONO essere “costruttive” si è costruito e consolidato un sistema sociale e politico che di democratico ha solo la denominazione. La critica, a volte, DEVE ESSERE. Senza aggettivi.
    P.S. quanto alle poltrone, ..anzichè disprezzare la mia, faresti meglio a CRITICARE quelle altrui; per esempio, quelle dei personaggi a cui hai affidato i tuoi voti>>.
    LILLO FARRAUTO

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