giovedì 23 agosto 2012

Racalmuto, I commissari devono salvare i precari (Giornale, La Sicilia 22.08.2012)



L'appello di Giovanni Farruggia (Cisl Fp): 
«Se licenziati conseguenze sociali gravi»

Racalmuto. Non ci sta e annuncia azioni di protesta il sindacato Cisl Fp di Agrigento a seguito del paventato rischio di licenziamento di 70 lavoratori socialmente utili in servizio al Comune di Racalmuto.
Madri e padri di famiglia che da oltre 15 anni prestano servizio in tutti i settori vitali della macchina amministrativa del paese dello scrittore Leonardo Sciascia e che rischiano di restare a breve senza lavoro. In una nota inviata agli organi di stampa la Cisl si dice amareggiata se tale decisione verrà adottata, ma che non solo porterebbe ad un aumento della disoccupazione locale, metterebbe anche a repentaglio la possibilità di erogare adeguati servizi al cittadino.

«Si punta unicamente al taglio della spesa per il personale, scelta che, peraltro, risulta essere irrisoria dal momento che le spese a carico del Comune, per i 70 lavoratori, ammontano esclusivamente a 16 mila euro di assicurazione Inail - dice il segretario della Cisl Fp Giovanni Farruggia -. Risulta, come sempre, irresistibile la tentazione di ridurre gli organici pubblici, ma come spesso accade, si sceglie la strada più semplice, sbagliando il bersaglio e non individuando il nucleo del problema che è, invece, quello dei tagli alla spesa superflua. Concordiamo con le preoccupazioni dei tre Commissari straordinari che amministrano il Comune sulla delicata situazione economica, ma vorremmo evitare che in un territorio così martoriato da crisi e illegalità, anche lo Stato contribuisse a colpire un terra già profondamente ferita aggiungendo ulteriori elementi di declino».
Secondo la Cisl Fp si dovrebbe, invece, dare «fiducia e solidarietà al Comune di Racalmuto» così come sostenuto giorni addietro dal Ministro Cancellieri, anche alla luce della firma del Protocollo d'intesa per la sicurezza e lo sviluppo sociale dello stesso Comune.
Nelle prossime settimane comunque si avrà una risposta ai quesiti posti anche dal sindacato sulla sorte dei precari dei Comune.
Antonino Ravanà

7 commenti:

  1. licenziare persone, padri e madri di famiglia sono impazziti?!

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  2. Mi chiedo. I soldi che sono stati versati circa 2 anni fa per le lapidi cimiteriali, servono per gli stipendi degli articolisti??!!! . . . .

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  3. e io mi chiedo perchè ci sono delle capre che pur non sapendo un caxxo mettono questi commenti stupidi? per tua informazione gli ex articolisti non costano proprio nulla al comune visto che vengono pagati dalle regione..

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  4. I Dindenti con contratto a tempo determinato, i cosi detti "PRECARI", non sono quei lavoratori che percepiscono il loro stipendio con denaro delle "casse Comunali", sono dei fondi che paga la Regione al 90% e non attingono a sperperi di denaro pubblico, guadagnandolo con dignità da 20 anni.E poi per la chiarezza non vige in questo caso il fatto che vanno via loro per entrare altri, se licenziano loro, verrà meno una forza lavoro che non sarà rimpiazzata da nessuno. (Grazzie per la pubblicazione )

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  5. mettere tutti i cittadini contro i "PRECARI" è una vigliaccata, in quanto loro sono la forza lavoro che ha dato una mano di aiuto a tutti i settori della vita pubblica, che ha dato la possibilità di guadagnarsi con dignità per tanto tempo un contributo di assistenza e oggi un mediocre stipendio per 24 ore lavorative. Sostenere che i guai al municipio dell'aumento dei tributi e delle tasse sia dovuto al fatto che, si paghino i loro stipendi è una falsità, loro al comune costano solo il 10% poichè il restante 90% li paga la Regione con un fondo speciale per l'ex Art 23.

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  6. Per il cittadino preoccupato dei soldi pagati due anni fà per la tomba al cimitero serve certamente chiarire che deve rivolgersi ai geometri che le hanno fatto i conti da poagare ma senza sancire alcun contratto di assegnazione.Gli articolisti non si pagano con i soldi delle tombe ma con i fondi regionali destinati per il loro lavoro.

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  7. Mi chiedo senza tante ricercatezze contabili, ma da cittadino comune: a Racalmuto stanno arrivando tanti soldi da Anas e Stato; possibile che ci si riduca a pensare solo ai licenziamenti senza cercare di creare lavoro coinvolgendo partiti, sindacati, forze economiche, la Chiesa, i blog fortunatamente presenti, la fondazione Sciascia, il Comune, la Provincia, la Regione, il Prefetto etc, attingendo anche alle somme prima menzionate?
    Possibile che accanto ad una funesta ed amara notizia di licenziamenti non ce ne sia una positiva, che almeno alimenti qualche concreta speranza?
    Certo la situazione non è semplice ed altrettanto non lo è la soluzione, ma qualcosa si potrà e dovrà fare.
    Mi si dirà cosa c'entra la Chiesa e la Fondazione Sciascia?
    Credo che c'entrino nel loro potere morale di richiamare tutti a compiere concretamente il loro dovere.

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