Comunico che da lunedì 30 gennaio c. a., presso la cantina Sociale La Torre di Racalmuto, sarà in pagamento il primo acconto, relativo al conferimento uve da parte dei Soci nella vendemmia 2011, pari al 70% del totale.
Il prezzo è basato sul grado zuccherino delle uve conferite e calcolato in 35 centesimi al kg per 20 gradi Babo. La maggior parete dei soci però ha superato tale gradazione e pertanto otterrà un prezzo superiore.
La Cantina La Torre, con questo pagamento, anticipato rispetto agli anni scorsi ed allineato del tutto al prezzo del mercato libero, dimostra ai viticultori di ben fronteggiare la crisi generale dell’agricoltura, corrispondendo ai propri Soci ricavi sufficienti alla conduzione economicamente soddisfacente del vigneto.
Gli Amministratori ed il personale de La Torre sono impegnati nell’innovazione tecnologica, a migliorare sempre la qualità del vino ed a penetrare in nuovi mercati, onde garantire sempre introiti soddisfacenti ai Soci e conservare il gradimento dei clienti anche in ambito internazionale.
Racalmuto, lì 28 gennaio 2012
Il Presidente
Ing. Angelo Cutaia
campa lu maritu quntu voli la moglieri, campa la vigna quantu voli lu patruni. 'Ngigne 'un sacciu si mi spiegu.
RispondiEliminaArma e vigna cu bona la zappa bona la vinnigna. Sulla bontà della zappa ovvero della coltivazione della vigna non ci sono dubbi, visto che lenostre uve da mosto sono state comprate da Mezza Corona,dal Conte D'Almerita per la cantina Regaleali e d una miriade di commercianti provenienti da mezza Italia.
RispondiEliminaSulla bontà della anima i contadidini ancora si stanno interrogando.
Da premettere che nulla ho da ridire sulla persona dell’Ing. Cutaia e sulla gestione della cantina con la sua presidenza, sicuro che è motivato solo da buoni propositi e sani principi.
RispondiEliminaL’annuncio che leggo stamani su questo blog, dove si comunica il pagamento del 70% delle somme relativo all’ammasso uve da mosto annata 2011 e che le uve per la magior parte anno superato il 20% di grado zuccherino per chilo e perciò facendo superare Euro 0,35 a Chilo, da una parte mi rallegra per conto dei contadini d’altra parte mi fa nascere qualche sospetto.
Negli anni passati si è dovuto aspettare un anno per avere un acconto e spesso le uve non raggingevano un così elevato grado zuccherino. Questa’anno nonostante il violento attacco della peronospera, che riduce la qualità delle uve, il grado in cantina si è alzato. Anche questo mi fa nascere qualche sospetto.
Sa, Presidente, questo suo comunicato sembra contenere delle scuse, relativi a fatti che sicuramente non la riguardano, ed implicitamente contengono accuse( Excusatio non petita, accusatio manifesta ).
Anche mi qui nascono dei sospetti.
Per finire, io non vengo in cantina da almeno dieci anni, ma mi creda, in cantina ho visto sempre volti sinistri e per colore e per forma, dei tipi sospetti.
Presidente, è giurisprudenza consolidata che un sospetto è nulla ma più sospetti sono un a prova .
La prova di una cantina che doveva fungere da volano allo sviluppo vitivinicolo di un territorio fortemente vocato ed all’emancipazione dei coltivatori ed invece ha mangiato i propri figli come il Dantesco Conte Ugolino (potè più la fame che il dolor).
Un giorno mio figlio, un bambino di sei anni mi chiede: Babbo come si fa il vino? Andiamo in cantina che ti faccio vedere come si fa. I primissimi giorni di ammasso in cantina, i primi ad ammassare sono i braccianti agricoli che si liberano della loro uva per poi andare a lavorare dagli altri.Un trattore è sul bilico per la pesa e per misurare il grado zuccherino Babbo). Se il grado va sotto i 18% il prezzo si abbassa di molto, viene considerata uva di seconda.. Il contadino che aspetta il responso è Gasparino, intisu Gaddruzzu, che come un imputato davanti la corte aspetta il risultato. Diciottu, Diciottu, ma dicu iu chi lavivatu ‘ncapu la panza, ‘nu la putivatu teniri chiù, ca abbonè pigliava quarchi l’antru gradu, Mallittu la miseria. Queste furono le parole dette da un signore che aleggiava per la cantina come un falco. Certo quelle parole di commiserazione pronunziate da un rapace vibrarono nelle mie orecchie come suono funesto. Presi il mio bambino e scappai, tra volti d’inverno fuori staggione e sguardi guardinghi di appagnalupi.
RispondiEliminaPoi ho saputo che un giovane agronomo con la lapa del padre portò un po’ di uva in cantina ed anche a questo capitò la stessa sorte di Gasparino Gaddruzzu. Quando gli addetti dello stabilimento si sono accorti che questa volta si trovavano di fronte ad un agronomo, che a sua volta aveva ben misurato il grado per conto suo ed era di gran lunga superiore al loro, uno di loro con la faccia accomodante gli sussurro: va scarrica ca ti ni scriviemmu du lapi. In quel momento da quelle parti , oltre al sinistro rapace, aleggiavano uno stormo di cardellini che vedendo l’agronomo in difficoltà aggredirono il rapace. Si rischiò il linciaggio. Sembra la storia di San Francesco d’Assisi ed allora tutto è bene ciò che finisce bene. Si ci fù il miracolo, da quel momento in poi tutte le uve presero due gradi in più. Ne uno di più ne uno di meno. Chissà se San Francesco non ci può fare pure il miracolo per il Quintalaggio. Scusi se sogno un pò, Presidente, i sogni e le preghiere aiutano a vivevere.
Per Bacco e per San Martino
RispondiEliminaLa nebbia agli irti colli
piovigginando sale,
una fame colossale
li fa bocchegiar;
ma per le vie del borgo
il rimbombar de’ tini
va l'aspro ricord de’ vini
l'animo a straziar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cantinier fischiando
su l'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi de' contadin neri,
come soav pensieri,
nel vespero ad aspettar.
Da Cuntu e Cantu, pi ‘nu perdiri lu cuntu.