domenica 17 luglio 2011

Il consiglio comunale (tutto) rappresenta 1/3 della popolazione racalmutese

Sergio Scimè ha detto:
... complimenti al PD per la proposta ! ... in ritardo ma è arrivata. Serve necessariamente un attegiamento super partes di tutto il consiglio, le logiche della maggioranza e dell'opposizione vanno superate, ritengo che sia opportuno un attegiamento collaborativo anche con chi è "fuori" dall'assemblea in primis la gente comune, delusa e sfiduciata.
 Tutti i consiglieri insieme rappresentano 1/3 della popolazione. Con le dimissioni del sindaco cade un'epoca politica, anche i vostri accordi di spartizioni di potere vanno azzerati, il presidente e il vicepresidente del consiglio dovrebbero rassegnare le dimissioni xkè eletti in un contesto di maggioranza. Si deve ripartire da "zero": zero indennità, zero privilegi, zero cariche istituzionali, zero sottogoverni, zero parentopoli, zero mafiopoli. Siamo sulla buona strada... buon lavoro.

8 commenti:

  1. sergio ti sbagli il consiglio rappresenta molto meno, che Milioto si deve dimmettere da presidente del consiglio è nelle cose, è nato con petrotto e deve finire con lui e questione di lealtà e coerenza verso i prorpi elettori e il paese

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  2. tutti a casa dimissioni di massa

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  3. Ho notato che in alcuni commenti qualcuno inserisce delle rime satiriche in dialetto. Queste rime simpatiche, rispolverano un antica tradizione, tipica racalmutese, di satira politica in rima. La più antica poesia che io ricordo è 'Ngaglià la parrineddra(la gazza ladra)dedicata al primo Sindaco eletto da popolo(Avv. Burruano con il Partito del cavallo alato)ed al primo consiglio comunale. Il primo Sindaco di Racalmuto nel dopo guerra fù Baldassare Tinebra, ma queesto fù nominato dal comitato provvisorio degli americani e non dal popolo. La satira politica è sempre stata una nota simpatica,perciò se ogni tanto se ne legge qualcuna non guasta, specialmente di questi tempi di notizie tristi.
    Una poesia satirica fù dedicata ad un consiglio comunale degli anni ottanta:
    su comu li nuci di Bivona
    19 vacanti e una bona.
    'Ngaglia la parrineddra fu dedicata al Sidaco Burruano sfiduciato dal consiglio comunale:
    Nenti era e nenti torna
    lu marchisi serracorna (1)
    celeberrimo taccagnu
    ca pi puru sparagnu
    si magiava li ita
    e la celeberrima pipita.
    Sirbituri e paladinu
    di nà serba di parrinu.
    1 (la serba di parrinu con l'ingiuria di serracorna).
    La poesia è molto lunga,
    io riporto solo la fine che parla dell'arrivo del commissario regionale, Dott.Moscato, che sostituiva sia il sindaco che il consiglio comunale:
    cu l'arrivo di Muscato
    lu teatro è tirminato
    ora iddru tutti li manna
    comu fussi 'na lavanna,
    e lu populu felici
    sta lavanna binidici
    e ringrazia a mani iunti
    la Madonna di lu Munti.
    Questa poesia, che vi scriverò per intero se avrò cenni di gradimento, racconta in chiave satirca la situazione politica che si era venuta a creare con la prima sindacatura, del dopo guerra, che corrisponde a distanza di 60 anni a quella attuale.
    Corsi e ricorsi storici avrebbe detto Giovanbattista Vico.

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  4. la verità nessuno la dice in questo cazzo di paese ognuno se ne fotte e penza alla sua casa

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  5. Sergio, in uno dei commenti che ho scritto, affermai che forse questo Blog ha dei limiti ma sicuramente ha degli obblighi ovvero quelli di non dare spazio alle ingiurie, alle diffamazioni, alle ingiuria,alle delazioni ed ale volgarità. Pultroppo, anche se non sono direttamente interessato, ho letto volgarità come l'anonimo chemi precede, ingiurie e diffamazioni dirette a consiglieri o più generalmente al consiglio comunale.
    Io da frequentatore di questo Blog ti sarei grato se ciò non avvenisse più.
    Anche perchè, penso, che certe affermazioni volgari, diffamanti ed ingiuriose riportate in commenti, quivi pubblicati, possono essere diretti a far cadere questo Blog nel volgare e nel malcostume, con il fine di discreditarlo. Sarebbe un peccato perchè questo Blog ormai è una piazza dove si ci è confrontati con moderazione, garbo, rispetto delle opinioni degli altri anche se non condivise.
    Ringraziamenti

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  6. un amico di regalpetra liberalunedì, 18 luglio, 2011

    Pasquino, fa piacere e a me piacciono
    molto le poesie in dialetto.
    In special modo quando sono state scritte da racalmutesi, fancendoci ricordare il nostro possato storico e non.
    In questo momento pieno di tristezza,per tutti noi, per l'andazzo politico Italiano e Racalmutese, ci fa pensare al passato e anche sorridere.
    Continua, perchè quello che scrivi, piace. perchè privo di parolaccie e ingiurie.
    Inoltre, fa bene ricordare, il nostro passato, nel bene e nel male.

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  7. E già confermo e riaffermo anch'io questo blog è volgare!! Ma anche di parte infatti puntualmente gli amministratori di questo blog cancellano i miei interventi dul dott. Guagliano (si vede che molto amico degli amministratori di questo blog) ma lasciano altri interventi anche se denigratori su altre persone. Come per esempio l'intervento fatto sull'avv. Brucculeri e dott. Sardo, che qualcuno si può permettere di considerarli vermi di uno stesso formaggio!! Caro Sergio Scimè abbi il buon gusto di dire che questo blog è di parte altro che libertà e blog aperto a tutti!! il caro antonio de curtis ti risponderebbe ma mi faccia il piacere!!

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  8. Caro collega anonimo così facendo rischiamo di scivolare nel bigottismo atteggiamento forse peggiore dell'insulto.
    La politica ha un linguaggio spesso fatto di metafore.
    Quando si dice "vermi dello stesso formaggio" si intende dire che si appartiene allo stesso contesto pur volendosi sottrarre.
    Sciascia usava molto queste metafore.Non penso che fosse volgare.
    Su quello che tu scrivi su Guagliano e che il blog non pubblica non posso,evidentemente, eprimere valutazioni.
    Se tu ritieni che non sono cose volgari ed offensive e sopratutto sono veritiere, trova il coraggio di firmarti; sono certo che gli amministratori del Blog li pubblicheranno.
    Mi piacerebbe che tu eprimessi, ogni tanto, un parere (anche critico) sul merito delle note.
    P.s.
    (che ne pensi di attribuirti uno pseudonimo per evitare confusione)

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