Per fortuna sia la famiglia di Leonardo Sciascia che la fondazione a lui intitolata hanno immediatamente preso le distanze da un’idea balzana. Quella di Salvatore Petrotto, sindaco di Racalmuto, paese natale dell’autore de Il giorno della civetta, il quale in un momento di evidente confusione (politica) e con una forte voglia di riposizionamento, è rimasto folgorato da Silvio Berlusconi e dai suoi bunga bunga. Ha scoperto che il premier è un garantista di primo pelo, uno che sta combattendo per creare tribunali dolci e pubblici ministeri perfetti e via con queste menate alle quali ormai non crede nessuno per manifesta evidenza. E Petrotto alla fine del ragionamento che fa? Si rivolge a un altro suo faro politico, lo Scilipoti nazionale (oddio, Scilipoti no!), col quale ha condiviso la militanza nell’Idv, invitandolo a introdurlo nella corte di Silvio al quale vorrebbe assegnare il «Premio Leonardo Sciascia per una giustizia giusta». Un premio che non esiste, se non nella mente fervida e accelerata del primo cittadino del paesello agrigentino; o meglio un premio inventato su due piedi, con l’aggravante che egli è per statuto presidente pro tempore della fondazione e ha organizzato tutto questo guazzabuglio senza avvisare nessuno.
Nonostante le prese di distanza, il sindaco (qualche mese fa assurto alle cronache per un outing perché aveva fatto uso di cocaina) ha promesso che non arretrerà.
«Non m’importa nulla di quel che pensano gli altri. Andrò avanti lo stesso da solo. Più che il giudizio della fondazione, mi preme quello del presidente Berlusconi. Quanto prima andrò a Roma per definire il tutto». Quando si dice l’amore.
«Non m’importa nulla di quel che pensano gli altri. Andrò avanti lo stesso da solo. Più che il giudizio della fondazione, mi preme quello del presidente Berlusconi. Quanto prima andrò a Roma per definire il tutto». Quando si dice l’amore.
Feroce il commento di Sonia Alfano, europarlamentare dipietrista: «Petrotto si è già distinto per le numerose indagini della Procura di Agrigento, una dozzina, e di recente ha detto di sentirsi “perseguitato”, in perfetto stile berlusconiano. Il 23 gennaio è stato chiesto il suo rinvio a giudizio per la realizzazione di tre alberghi finanziati dall’Ue e finiti sotto sequestro nel gennaio del 2008. Ecco perché Petrotto si ispira al presidente del consiglio, hanno evidentemente lo stesso Dna».
Vorrei assicurare i lettori, io che conosco qualche persona di Racalmuto, sul fatto che a Regalpetra la maggior parte dei cittadini è operosa e tranquilla; pensa molto prima di parlare; vorrebbe avere qualche servizio in più e qualche boutade del sindaco in meno; e infine detesta molto chi tenta di fare carriera usando il nome di Sciascia. Uno scrittore che è patrimonio di tutta la Sicilia.
Ora, si potrebbe perfino tentare di abbozzare un puzzle di citazioni da Sciascia che dovrebbero sconsigliare Petrotto da avventate iniziative. Ma non ne vale la pena. Perché si può ragionare con chi è in buona fede e non ha alcun interesse o retropensiero. Ma chi frulla insieme Sciascia e Scilipoti per strane manovre politiche non merita (mea culpa) articoli e comunicati stampa, servizi televisivi e dispacci di agenzia. Merita solo una bella risata.
Gustavo Petruzzella
(fonte: dipalermo.it)
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