
Desidero tuttavia esprimere alcune considerazioni.
In primis eviterei accostamenti tra l'area archeologica della Valle dei Templi e il cosidetto "Castelluccio". Comprendo che per noi racalmutesi esso abbia un valore particolare ma il confronto ha obiettivamente più un valore retorico che oggettivo.
Premesso questo va detto che certe cose accadono solo quando un paese e nello specifico gli amministratori di un paese non hanno cura per i propri beni culturali. Perché è innegabile che la questione Castelluccio andava gestita molto meglio a tempo debito.
Perché al di là dell'operato dell'ingegner Cutaia sappiamo tutti i che stato versava il bene suddetto e come esso ha continuato a deteriorarsi senza che alcuno tra gli amministratori ne abbia preso a cuore le sorti.
Entrando nel merito "tecnico" degli interventi che dire: non sono nè meglio nè peggio di tanti altri restauri "ufficiali". La differenza le assicuro che po
trebbe essere solo burocratica (e su questo ricordo che non mi esprimo perché ignoro la questione) e economica.
Perché nelle nostre Soprintendenze e nei comuni lavorano solo architetti e mai restauratori puri, ingegneri e mai conservatori dei BBCC.
Perché restauri di tipo "avanzato" di tipo conservativo (non solo stilistico ma anche e soprattutto dei materiali!) o geniali come quelli dell'indimenticato Carlo Scarpa (architetto tralaltro, ma di un taglio altissimo e di un tempo in cui non c'erano conservatori veri) non ce ne sono proprio stati dalle nostre parti. Ormai abbiamo infatti edifici storici con facciate tirate a nuovo e con nessun materiale originale a vista. Edifici storici con facciate più da villette che da monumenti di cui apprezzarne la storia e la sostanza.
Ma qui rischiamo di allontanarci dal tema di questo articolo.Per chiudere posso solo rincrescermi per l'ennesimo fatto spiacevole per Racalmuto e lanciare un allarme riguardante lo stato dei nostri monumenti. Auspico che si presto si possa parlare più di progettualità nei recuperi che di rimpianti e mancate occasioni.
Un caro saluto.
Carmelo Falco
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