“La scomparsa di Patò” di Andrea Camilleri sta per diventare film e la città di Naro è stata prescelta quale location, poiché conserva intatti molti ambienti di fine ottocento sia a livello di interni di palazzi e chiese, sia nella struttura urbana.
Accompagnato dal Sindaco Pippo Morello e dall’Assessore al Turismo e Spettacolo Patrizia Salerno, il regista Rocco Mortellitti, genero ed allievo dello stesso Camilleri, è stato in questi giorni a Naro, insieme allo scenografo Biagio Fersini, per visitare i luoghi del set.
Il film sarà realizzato nel primo trimestre del nuovo anno ed avrà il sostegno finanziario del Ministero dei Beni Culturali, mentre la casa produttrice è la Palomar- la stessa della serie televisiva di Montalbano.
Il romanzo di Camilleri è impiantato sulla corrispondenza epistolare tra gli organi di polizia del Comune di Vigata ed i rispettivi superiori del capoluogo Montelusa, cui si aggiungono articoli di cronaca dei quotidiani di Montelusa e Palermo, oltre che alcune lettere di alte personalità politiche e burocratiche, in un intreccio gradevole ed intrigante che si snoda sull’evento della scomparsa di un impiegato di banca (Patò, per l’appunto) e che porta all’epilogo di falsare la realtà dei fatti accaduti per compiacere i potenti locali.
Del caso Patò si era occupato anche Leonardo Sciascia, nel romanzo “A ciascuno il suo”, scrivendo: “Durante le recite del Mortorio, cioè della Passione di Cristo secondo il cavalier D’Orioles, Antonio Patò, che faceva Giuda, era scomparso, per come la parte voleva,nella botola che puntualmente, come già un centinaio di volte tra prove e rappresentazioni, si aprì: solo che (e questo non era nella parte) da quel momento nessuno ne aveva saputo più niente; e il fatto era passato in proverbio, a indicare misteriose comparizioni di persone o di oggetti.”
DICHIARAZIONE DEL SINDACO:
“Siamo felici di ospitare il set de “La scomparsa di Patò” nella nostra città, ricca di storia e tradizioni , comprese quelle della rappresentazione teatrale del “Mortorio” che a Naro è avvenuta ed avviene pressoché annualmente grazie alle due locali compagnie del Teatro Popolare e del Teatro Dialettale.
La nostra città potrà adesso vivere l’occasione nella prospettiva di un rilancio culturale e di una promozione e valorizzazione dei propri luoghi storici e del proprio patrimonio architettonico ed artistico.
Come amministrazione comunale, abbiamo dato il massimo della disponibilità alla troupe che dirigerà e realizzerà il film, in modo da rendere le riprese quanto più possibile veloci, agevoli ed efficaci, dando risalto anche alla scenografia naturale ed architettonica della nostra città”.
Accompagnato dal Sindaco Pippo Morello e dall’Assessore al Turismo e Spettacolo Patrizia Salerno, il regista Rocco Mortellitti, genero ed allievo dello stesso Camilleri, è stato in questi giorni a Naro, insieme allo scenografo Biagio Fersini, per visitare i luoghi del set.
Il film sarà realizzato nel primo trimestre del nuovo anno ed avrà il sostegno finanziario del Ministero dei Beni Culturali, mentre la casa produttrice è la Palomar- la stessa della serie televisiva di Montalbano.
Il romanzo di Camilleri è impiantato sulla corrispondenza epistolare tra gli organi di polizia del Comune di Vigata ed i rispettivi superiori del capoluogo Montelusa, cui si aggiungono articoli di cronaca dei quotidiani di Montelusa e Palermo, oltre che alcune lettere di alte personalità politiche e burocratiche, in un intreccio gradevole ed intrigante che si snoda sull’evento della scomparsa di un impiegato di banca (Patò, per l’appunto) e che porta all’epilogo di falsare la realtà dei fatti accaduti per compiacere i potenti locali.
Del caso Patò si era occupato anche Leonardo Sciascia, nel romanzo “A ciascuno il suo”, scrivendo: “Durante le recite del Mortorio, cioè della Passione di Cristo secondo il cavalier D’Orioles, Antonio Patò, che faceva Giuda, era scomparso, per come la parte voleva,nella botola che puntualmente, come già un centinaio di volte tra prove e rappresentazioni, si aprì: solo che (e questo non era nella parte) da quel momento nessuno ne aveva saputo più niente; e il fatto era passato in proverbio, a indicare misteriose comparizioni di persone o di oggetti.”
DICHIARAZIONE DEL SINDACO:
“Siamo felici di ospitare il set de “La scomparsa di Patò” nella nostra città, ricca di storia e tradizioni , comprese quelle della rappresentazione teatrale del “Mortorio” che a Naro è avvenuta ed avviene pressoché annualmente grazie alle due locali compagnie del Teatro Popolare e del Teatro Dialettale.
La nostra città potrà adesso vivere l’occasione nella prospettiva di un rilancio culturale e di una promozione e valorizzazione dei propri luoghi storici e del proprio patrimonio architettonico ed artistico.
Come amministrazione comunale, abbiamo dato il massimo della disponibilità alla troupe che dirigerà e realizzerà il film, in modo da rendere le riprese quanto più possibile veloci, agevoli ed efficaci, dando risalto anche alla scenografia naturale ed architettonica della nostra città”.
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