mercoledì 11 novembre 2009

ALTOLA' chi va là ...

Comitato Fra' Diego La Matina

Pensiamo che tutti abbiano in mente i documenti che sette consiglieri più tre dell'ultima ora dell'ex, a questo punto, maggioranza amministrativa hanno reso pubblici.


In un primo momento dicono che in 2,5 anni di governo non si è fatto niente sfiduciando di fatto il sindaco gli assessori e quindi loro stessi.


Successivamente pongono una sorta di "altolà" sempre al sindaco intimandogli di fare marcia indietro su tutto il fronte amministrativo, ponendola come atto pregiudiziale ad una eventuale ricomposizione.


Il sindaco cede alle quasi "intimidazioni" replicando che tutto questo non attiene alla politica ma a qualcosa d'altro.


Noi volendo rimanere nell'ambito politico ci chiediamo come è possibile che si chieda la sindaco correttezza, equilibrio, coinvolgimento, (giustamente) e ancora l'azzeramento di tutto quello che è di pertinenza della politica, e il presidente del consiglio continua a rimanere al suo posto quasi appartenesse alla categoria degli intoccabili?


Sia tra gli addetti ai lavori che tra la gente esiste la convinzione che la seconda carica del comune, cioè il presidente, ha tante e tali responsabilità su quanto sta succedendo, su come ha esercitato o non ha esercitato le sue prerogative da far risultare grottesca la vicenda.


Noi riteniamo il paese ritiene che il presidente non possa più continuare a ricoprire quel ruolo, e che i 10 consiglieri lui compreso, debbano guardarsi in faccia e nella coscienza e chiederne le dimissioni immediate ne vale la credibilità della loro azione.


Ogni giorno che passa si ha sempre più la sensazione che sia solo una lotta per la poltrona per le indennità da spartire e per qualche paventato interesse da tutelare.


A nostro parere il sindaco, a questo punto, dovrebbe proseguire sulla strada intrapresa, completare la giunta con le persone di alto profilo di cui parla da tempo, mantenere i vertici burocratici nominati e tanto osannati, e continuare ad amministrare, presentandosi in consiglio per il giusizio politico.


Dal canto loro i consiglieri se hanno validi motivi per ciò che stanno facendo, li spieghino seriamente alla cittadinanza e facciano quello che è nelle loro prerogative.


Sempre se ne hanno il coraggio.


In caso contrario la smettano di prendersi gioco della gente, e si assumano ognuno le proprie responsabilità, sopratutto il presidente compreso chi lo consiglia.

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