venerdì 2 ottobre 2009

La politica del "leccare la sarda" ... Giuseppe Guagliano scrive al consigliere del Partito Democratico dott. Salvatore Sardo


Al dottore Sardo, politico di lungo corso punta di diamante del PD a Racalmuto, vorrei chiedere: come ci si sente a fare parte di un consiglio comunale che oltre all'identità a perso pure la dignità? Un organo attorno al quale dovrebbe ruotare la vita democretica di un paese e che invece davanti all'espropriazione di qualsiasi funzione non ha nessun tipo di reazione.
Un consiglio freddo come la morte che alla morte sta trascinando l'intero Paese.
Un parlamento dove non si discute, non si ragiona, non si controlla, non si propone.
Dove non si elaborano atti di indirizzo e quando, raramente, si danno nessuno li prende in considerazione.
Un consiglio che esprime un presidente che non fa altro che esasperare tutto questo, per negligenza o per strafottenza, come può rappresentare un Paese, il Paese di Sciascia.
E lei caro dottore Sardo come fa a continuare a dire di essere diverso stando in questo contesto, in cui l'unica abilità acquisita è quella di leccare la "sarda".
Non e che anche lei sta acquisendo questa abilità, e magari gli piace pure?
Se dovessimo giudicare dai fatti diremmo proprio di si.

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