giovedì 11 aprile 2024

Regalpetra al voto: primo comizio (AI)



Cittadini di Regalpetra, è un onore rivolgermi a voi in questo momento cruciale della nostra città. Oggi non si tratta solo di votare, ma di scegliere il futuro che vogliamo costruire insieme.

Guardando indietro, possiamo essere fieri dei progressi che abbiamo compiuto insieme. Ma guardando avanti, vedo ancora più potenziale, ancora più possibilità di crescita e prosperità per tutti noi.

Abbiamo bisogno di un'amministrazione che sia al servizio di ogni cittadino, che ascolti le vostre esigenze e agisca con trasparenza e integrità. Dobbiamo lavorare per unire la nostra comunità, per superare le divisioni e lavorare insieme per un futuro migliore.

Il nostro impegno per l'istruzione, la salute, l'ambiente e l'economia locale non conosce confini. Dobbiamo investire nelle nostre scuole, garantire l'accesso a cure mediche di qualità, proteggere il nostro ambiente e sostenere le imprese locali per creare posti di lavoro e opportunità per tutti.

Non possiamo permettere che interessi personali o politici influenzino le nostre decisioni. Dobbiamo essere uniti nel nostro impegno per una Regalpetra migliore per tutti, senza eccezione.

Oggi vi chiedo di unirvi a me nel votare per il cambiamento, nel votare per una leadership che ci porterà avanti con fiducia e determinazione. Insieme possiamo realizzare grandi cose. Insieme possiamo rendere Regalpetra ancora più grande, ancora più forte.

Grazie per il vostro sostegno e per il vostro voto. Insieme, possiamo fare la differenza. Viva Regalpetra!

(AI)

mercoledì 14 febbraio 2024

Chiamami soltanto amore


William Shakespeare
Romeo e Giulietta
Atto secondo - Scena Seconda - Giardino dei Capuleti

(Entra Romeo)

Romeo: Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.
(Giulietta appare ad una finestra in alto)
Ma, piano! Quale luce spunta lassù da quella finestra? Quella finestra è l'oriente e Giulietta è il sole! Sorgi, o bell'astro, e spengi la invidiosa luna, che già langue pallida di dolore, perché tu, sua ancella, sei molto più vaga di lei. Non esser più sua ancella, giacché essa ha invidia di te. La sua assisa di vestale non è che pallida e verde e non la indossano che i matti; gettala. E' la mia signora; oh! è l'amor mio!