In occasione dellaGiornata Mondiale del Rifugiato,
appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale dell’Onu, l’associazione
Acuarinto, ente gestore del Progetto Sprar (Sistema di protezione richiedenti
asilo e rifugiati)del Comune di Racalmuto, ha organizzato un pomeriggio di festa,
musica, balli e pensieri di integrazione con la partecipazione dei ragazzi
della squadriglia “Rondini” del Gruppo Scout AGESCI Racalmuto 1, coordinati da Roberto Vella.Presente alla
manifestazione per i saluti istituzionali l’assessore ai servizi sociali, dott.ssa
Carmela Matteliano che ha dichiarato: “La giornata di oggi è importante soprattutto per riaffermare il valore
dell'accoglienza nei confronti di chi è
stato costretto a fuggire dalla propria terra a causa di guerre,
persecuzioni e violazioni
dei diritti umani.Una
giornata quindi, di affermazione di grandi principi, ma anche basata sul valore
dello stare insieme. Sicuramente,
un momento di festa e di partecipazione, per
dare un forte segnale di solidarietà a tutti i rifugiati
e anche per ricordare coloro che hanno perso la vita in mare alla ricerca di protezione
e sicurezza“.A Racalmuto, grazie al
progetto SPRAR, sono ospitati 60 stranieri titolari di permessi di soggiorno
per richiesta di asilo politico, rifugiati o con permesso umanitario. E'
un'esperienza che ormai conta molti anni e sta funzionando molto bene. Il
progetto va oltre, la fase dell'emergenza e prende in carico la persona nella
sua totalità, garantendole un sostegno nel lungo e faticoso percorso verso
l’integrazione. In particolare, gli operatori si occupano della facilitazione
all’accesso alla sanità, dell’apprendimento della lingua italiana,
dell’inserimento abitativo, sociale e lavorativo degli ospiti.
La parte più
impegnativa, anche da un punto di vista emotivo, resta
comunque quella dell’ascolto – ha spiegato la psicologa, dott.ssa Paola Lombardo: “Lavorare con donne e uomini che hanno subito
migrazioni forzate e molto spesso accompagnate da violenze e torture, richiede
una grande disponibilità all’ascolto. Spesso noi operatori ci troviamo a far
fronte a madri che hanno figli nel paese
di origine e che non rivedono da anni, o a figli che hanno lasciato i propri
genitori in situazioni di forte disagio, spesso molto anziani e malati. Tutto
questo provoca forti stati d’ansia nelle persone e il momento dell’ascolto e
del supporto è la parte più delicata e più importante dell’intero progetto”.
Oltre, al momento musicale, altri momenti significativi sono stati la lettura
dei messaggi di pace da parte dei ragazzi scout e il volo dei palloncini con
dentro un messaggio, un sogno, un desiderio scritto da ogni rifugiato e da chi
era presente alla manifestazione.
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