martedì 1 settembre 2015

Racalmuto, Ignazio Scimè: l’acqua serve per bere e non per mangiare. Noi siamo quel che facciamo

Se è vero, come è vero, che l’acqua serve per bere e non per mangiare si dovrebbe far di tutto e subito per porre fine al monopolio dell’acqua. “Dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati” recita il Vangelo,  non dice dare l’acqua ai potenti privati per rivederla al popolo assetato. Far scadere i 90 gg. senza adottare i dovuti provvedimenti per riprendersi il servizio idrico farebbe insorgere una gravi responsabilità politiche.
Leonardo Sciascia -  “ Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario”.

L’acqua gestita dai privati fa ritornare in mente momenti bui della storia siciliana, quando il prezioso liquido era usato dai campieri come arma di ricatto nei confronti dei contadini che coltivavano ortaggi o agrumeti o comunque colture che necessitavano di irrigazione.
Mi trovavo nelle Gole dell’Alcantara insieme a degli amici della Val D’Aosta, poi ci siamo spostati in un agriturismo dove era esposta all’ingresso una maschera in pietra raffigurante il Gorgone dalla cui bocca sgorgava una sorgente d’acqua con una portata di circa 20 litri a secondo, poi siamo arrivati a Racalmuto a Garamoli dove la sorgente d’acqua scorre lungo la provinciale, alla Menta dove scorre sulla superficie della stradina comunale, poi siamo stati al Raffo ed infine alla fontana Novi Cannola.
Dopo questo tour con l’acqua che sgorgava da tutte le parti uno dei Valdostani esclamò: ”scusate, come mai si fa un gran parlare di emergenza idrica in Sicilia se vedo acqua in abbondanza ovunque?  Tranne che, l’acqua in Sicilia la usate più per mangiare che per bere!             
Ignazio Scimè

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