Racalmuto in questo periodo è nel piano più basso, la scala - per salire - c'è ancora: una speranza per risollevare una comunità in forte sofferenza, con un bilancio a rischio default.
Tra le misure adottate dal comune per il riequilibrio economico c'è il taglio netto di circa 200.000 euro per il personale precario. L'ente non impegna la quota del 10% per il rinnovo dei contratti. Ciò non significa licenziamento, poiché è prevedibile che questo carico venga supportato dalla Regione Siciliana. Con il piano pluriennale di assestamento l'ente è riuscito a portare in equilibrio il bilancio. Molti servizi però sono stati sacrificati: asilo nido, mensa scolastica, ecc. Le tasse - ahimè - sono al massimo. L'intero costo di smaltimento dei rifiuti è a carico del cittadino. Il costo annuo gestione rifiuti è di circa due milioni di euro, circa un 1/4 di tutto il bilancio comunale. Non vi voglio annoiare con i numeri: ma la situazione è messa male.
La prossima amministrazione deve ridurre alcuni costi, tagliare i doppi servizi.
Migliorare la gestione del personale, ridurre alcuni costi inutili, attivare nuovi servizi.
Racalmuto può e deve uscire dalla crisi, ma questo può avvenire se matura un "sentimento comune" di fiducia. Orgoglio e riscatto. Nei momenti più difficili, un popolo riesce a dare di più.
Dobbiamo crederci. Il sacrificio di noi adulti è importantissimo per le nuove generazioni, non possiamo lasciare ai ragazzi questo peso. Loro non hanno colpe. Anzi dobbiamo trasmettere ai più piccoli ottimismo e grinta.
Si può uscire incoraggiando i giovani ad investire in quella piccola imprenditoria (agricola e artigianale) che ha dato tantissimo in passato. Con il mercato on line le possibilità del successo sono aumentate. L'ente comune potrebbe guidare i giovani imprenditori.
Poi Racalmuto è un paese bello, ricco di monumenti e di cultura. Il paese di un grande scrittore del novecento. Dobbiamo promuovere di più e meglio il nostro paese, fuori dai confini regionali e nazionali.
Dobbiamo con quelle poche risorse che abbiamo, migliore la qualità della vita: ridotta in questo momento ai minimi termini. Uscire dalla crisi è possibile.
Sergio Scimè, blogger
il paese no è povero ha grande risorse, gestite male o non valorizzate. Il nostro è un bel paese che è stato amministrato dalla peggiore classe politica della provincia agrigentina. Ancora oggi sulla scena politica paesana si propone, con la faccia tosta come li basuli di chiazza, una politica povera per un paese povero. Racalmuto ha bisogno di una politica ricca di idee di buoni propositi di animo nobile e non politici miseri responsabili dell'impoverimento morale, etico ed economico della nostra comunità. Sergio non poi più tirati indietro ci hai fatto sperare, ci hai fatto sognare, ci hai fatto pensare, ci hai fatto riflettere ed ora non ci puoi lasciare nelle mani dei soliti noti della politica racalmutese e soliti ignoti per la Giustizia Italiana.
RispondiEliminaUn padre di famiglia come te-Ciao