martedì 5 novembre 2013

Anche noi cittadini siamo amareggiati nel vedere Racalmuto nel baratro

Racalmuto, comune sciolto per infiltrazione mafiosa, guidato da diciotto mesi dalla commissione straordinaria, rischia di perdere importanti finanziamenti europei per le lentezze burocratiche, lo afferma uno dei commissari al giornale Malgradotutto web, gli uffici non riescono a produrre nemmeno un progetto, sono questi i motivi che non hanno reso possibile la ripresa economica, ancora fermi i soldi promessi dal ministero e i fondi Anas.
Nell'articolo si riporta la situazione molto complessa del cimitero dove non esiste l'atto del terreno ma contrariamente è pronto il progetto. Ferme le carte per la piscina.
Nell'articolo non si fa cenno però ad altri problemi, come quello dei soldi anticipati dai cittadini per l'acquisto di un posto al cimitero, dopo anni non hanno ricevuto niente. Possiamo aggiungere se vogliamo altri fatti importanti come la gestione dei rifiuti, era stato detto che la gestione doveva ritornare comunale ma in realtà mensilmente viene rinnovato il contratto all'Ato Gesa e  puntualmente si paga la società privata che gestisce la discarica. Nessun cenno alla complessa situazione del personale.
Questo dato di fatto amareggia soprattutto noi cittadini, credevamo in un futuro diverso, per un momento eravamo certi ad un cambio di marcia, tante volte da questo blog abbiamo dato contributi perché fiduciosi in un Ente che finalmente aveva imboccato la strada giusta, queste dichiarazioni rammaricano e deludono un'intera comunità.
Chi pagherà per questi ritardi? Vi rispondiamo subito: NOI.
Più tasse e meno servizi. Questa volta siamo legittimati ad incazzarci, perdonateci.
Se non si portano avanti i progetti non ci sarà lavoro, non migliorerà la qualità della vita, in poche parole il paese è nel baratro.
Il problema dell'immagine sicuramente diventa secondario di fronte ad un'economia ferma che ha bloccato lo sviluppo e le speranze dei giovani.
I cittadini sono però responsabili del lungo silenzio, abbiamo visto una macchina in panne ma siamo rimasti a guardare.
Adesso che si fa? Può essere sempre la gente a pagare quando un ente pubblico non raggiunge gli obiettivi che si era prefissati?
Tra sei mesi si va al voto, la gente deve riflettere e al momento giusto non dovrà votare quei politici che sono la vera causa di questo disastro, non votare quelle persone indifferenti ai problemi ma pronti ad imbrogliare gli elettori con false promesse.

Sergio Scimè, blogger

1 commento:

  1. Alla fine scopriamo che il problema erano i burocrati? Dopo 18 mesi??
    E la commissione che ha ascoltato solo i dirigenti e mai i cittadini, se ne accorge ora???
    In 18 mesi, abbiamo speso, circa 200.000 euro, di indennità, per scoprire quello che era fin troppo evidente????
    Comunque, è da apprezzare il coraggio del dottor Galeani che dice, anche se tardivamente, le cose come stanno.

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