Sarà un giorno importante per tutta la Sicilia il 25 maggio 2013, giorno della beatificazione a Palermo di don Pino Puglisi.
A Racalmuto il 26 maggio presso la Villa Grisafi alle ore 19.00 si svolgerà una manifestazione (su mia proposta) per ricordare il prete del quartiere palermitano di Brancaccio, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, giorno del suo compleanno.
Padre Puglisi, insieme ai giudici Falcone e
Borsellino, ha indicato durante la sua vita e continua dopo 20 anni della sua
morte la strada della libertà, della giustizia, della legalità, della moralità,
dell’amore e della fratellanza ai Palermitani, ai Racalmutesi e a tutti i Siciliani che non accettano di vivere sotto il
dominio della criminalità organizzata.
Chi
era Don Pino Puglisi?
Don Pino
era un parroco della parrocchia di San Gaetano nel quartiere di Brancaccio.
Brancaccio durante gli “anni 90”
era controllato dalla criminalità organizzata.
Nel suo quartiere e in
tutta Palermo Don Pino Puglisi era ed è conosciuto con il nomignolo di “ U ZU
PINU”o di “ 3 P”. Padre Pino Puglisi era nato a Brancaccio il 15 settembre del 1937 da una modesta famiglia il padre era un
calzolaio, la madre una sarta.
Don Pino aveva un solo
difetto, come dicono i comici palermitani Ficarra e Picone: “ AMARE TROPPO”. Don Pino amava il suo gregge, il suo quartiere
e per questo il 29 gennaio del 1993 a Brancaccio creò un centro aggregativo per
la promozione umana e l’evangelizzazione “ IL CENTRO PADRE NOSTRO” tutt’oggi
attivo nel quartiere. Con questo centro Don Pino cercò di strappare ai
“tentacoli della piovra” le nuove generazioni
(bambini e adolescenti) che vivevano per strada e che consideravano i mafiosi
degli idoli, persone che si facevano e si dovevano rispettare. Con giochi e
attività Padre Puglisi iniziò a far
capire ai bambini e agli adolescenti che si poteva ottenere rispetto dagli
altri senza essere dei criminali ma semplicemente con le proprie idee e i
propri valori.
Durante le sue Omelie Domenicali si rivolgeva
a questi uomini che possiamo definire forse “Potenti”? Io non li definirei
tali. Sapete perché? Perché il
15 settembre del 1993 il giorno del 56° compleanno lo hanno ucciso dopo
tante minacce ( di cui Don Pino non ne parlò mai con nessuno). Don Pino è stato ucciso perché era diventato
fastidioso per i mafiosi, visto che gli aveva tolto i loro picciotti dalla
strada che senza l’aiuto di questo grande parroco avrebbero iniziato ad
intraprendere la via della criminalità e della delinquenza.
Ringrazio l’arciprete
Don Diego Martorana per averci dato la possibilità di svolgere la manifestazione all’interno della villa Grifasi, un bene donato alla chiesa dalla
maestra Anna Grisafi, un donna che amava tanto i bambini; il presidente dell’Associazione Pro
Loco Giuseppe Guagliano, il professore Sergio Scimè, la responsabile Santina Merulla, le collaboratrici Francesca
Lo Cicero, Anna Rita Garlisi, Antonella Faldetta e Marianna Chiodo che hanno
accolto la mia proposta e hanno curato insieme a me le attività con i bambini affinché
oggi si potesse realizzare questo evento.
Ringrazio le mamme e i papà e quanti hanno sostenuto volontariamente con
piccoli gesti questa iniziativa. Grazie.
Luisa Agrò
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