sabato 20 ottobre 2012

Agrigento emergenza lavoro precario (Lillo Alaimo SEL)


La ricetta di SEL:
tagliare i costi  della  politica, le pensioni d'oro, gli  incarichi multipli e le consulenze  per   creare  nuove opportunità di svilupo per la Sicilia.

Solo nel  2012,  nella  nostra  provincia,  risultano  a  rischio  circa  10  mila  posti  di  lavoro  su  una popolazione  di  appena 450  mila  abitanti.  Nel  solo settore  pubblico sono a rischio oltre    2.500  precari per mancato rinnovamento del contratto in scadenza a dicembre.
La questione dei precari, si inquadra nel vasto panorama delle contraddizioni della macchia amministrativa siciliana. Dove malgrado vi sia una  grande disponibilità di professionalità e di esperienza, si assiste al permanere di inefficienza e disservizi. In tale senso, i lavoratori precari siciliani vanno inquadrati nell'insieme del grande serbatoio di risorse umane che da oltre 20 anni  di  pubblica amministrazione rappresentano ormai una costola indispensabile della macchina amministrativa. Una risorsa che alla stregua di tutto il personale publico dipendente aspetta solo  di essere valorizzato, riqualificato e apprezzato per quello che veramente ancora può dare alla collettività.
Chi pensa che i precari siano lavoratori di serie B sbagliano di grosso. Il precariato è solo   la punta di un aisberg ben più profondo e consistente.  È il paradigma di una società che ha perso i suoi punti principali di riferimento. Che in nome del liberismo globalizzante ha dimenticato il senso dei suoi valori fondativi. Quello del lavoro in primo luogo.
Il quadro economico e sociale della Provincia di Agrigento  è infatti allarmante e rischia di precipitare verso il basso.  La  ormai  troppo  citata  crisi  finaziaria globale, aggravata dalla totale incapacità della politica liberista,di porre alcun rimedio, colpisce   indistintamente tutti i settori deboli della società:  le  famiglie  più  esposte  economicamente,   i  precari,   i lavoratori  occasionali,  ma anche  quelli a reddito fisso (dipendenti e pensionati).  Oggi più che mai bisogna difendere il lavoro, come elemento di sicurezza sociale e di reddito. Consapevoli che ciò che viene perso non sarà più recuperato.
La soluzione al risanamento dei bilanci comunali e reginali, sconquassati da decenni di corruzione, sperpero e spartizioni, non può oggi gravare sulle spalle dei lavoratori, improvvisamente rivelatesi eccedentari e inutili. I bilanci vanno risanati tagliando i costi insostenibili della politica, le pensioni d'oro degli alti funzionari, gli incarichi multipli e le consulenze. Mali di cui anche oggi, mentre a pensionati e lavoratori vengono chiesti lacrime e sangue, la Sicilia continua a morire.
Se il precariato è solo un "male della spesa pubblica", bisogna essere coscienti che eradicarlo significherà per buona parte uccidere la macchina stessa e  con essa la società.


Lillo Alaimo Di Loro

Resp. Organizzazione SEL Agrigento

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