Salvatore Picone
Dopo l'attentato di Brindisi e la morte della giovane Melissa, ieri sera i racalmutesi sono scesi in piazza per ribadire il no alla violenza e alla prepotenza.
Dopo l'attentato di Brindisi e la morte della giovane Melissa, ieri sera i racalmutesi sono scesi in piazza per ribadire il no alla violenza e alla prepotenza.
Dopo la messa nella chiesa della Madonna del Monte un piccolo
corteo ha raggiunto il Palazzo comunale. Silenzio tra la gente per ricordare la
giovane studentessa di Brindisi e per rafforzare il valore della legalità. Un
segnale importante che arriva da un paese con tante difficoltà, che ha avuto
recentemente serie ripercussioni su come è stato amministrato il Comune e sul
senso di responsabilità anche nei confronti delle nuove generazioni.
Chiesa, associazioni, movimenti, circoli, e poi volontari,
insegnanti, giornalisti, giovani ed anziani si sono ritrovati per salutare
Melissa e per dire che i giovani non si toccano.
Accanto all’arciprete Don Diego Martorana anche alcuni studenti
della scuola media “Pietro D’Asaro”: un applauso a tutti i ragazzi che meritano
un presente sicuramente diverso, dove non bisogna chiedere a nessuno la
sicurezza a scuola, in piazza, al bar.
Bandiera a mezz'asta al Comune, dal balcone della sala consiliare
recentemente mortificata dal decreto di scioglimento. Una sala vuota, al buio,
che ha bisogno di essere riaccessa da entusiasmi nuovi, da volti nuovi, da idee
e proposte nuove.
Anche se organizzata all’ultimo momento, la piccola manifestazione
di ieri ha dimostrato che Racalmuto quando vuole sa reagire, sa legarsi
idealmente ad uno spirito di nazione che – accanto anche ai cittadini che
vivono nei territori colpiti dal terremoto – in questo momento ha bisogno di
guardare al futuro.
Salvatore Picone
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