La massoneria ha le sue origini in Scozia di fine cinquecento con la creazione di circoli interni che tendono a impiegare la struttura associativa a fini politici o cospirativi inquadrando nelle logge settori importanti del ceto politico e della burocrazia interessando le istituzioni centrali e locali.
A Racalmuto molte famiglie fecero parte di questa associazione integrandosi con molto amore al luogo nativo, tanto da prevalere sulla verità e sull'interesse comune disprezzando l'abulia di personaggi dediti solo ai propri interessi. Furono persone degne di elogio e di essere giudicate antesignane dell'incipiente risorgimento italiano e distintisi per genio artistico e creativo.
Costruirono il nostro Paese trasformandolo da una borgata a un paese civile con strade, fognature, convogliando acque e istituendo norme e regole di natura socio-economico.
E' doveroso ricordare le famiglie Messana, Savatteri, Picataggi, Tirone e Matrona progressisti appartenenti alla società segreta dediti alla cultura Racalmutese e valenti professionisti fondatori della magistratura municipale. In questo periodo fu istituito a Racalmuto la società operaia del "Mutuo Soccorso" con idee massoniche, infatti lo scopo dell'associazione fu l'affratellamento di tutte le classi operaie ed artistiche affinché riunite in una famiglia potessero scambievolmente soccorrersi materialmente e moralmente; di conseguenza scaturì l'immediato soccorso nel procurare lavoro e tutti e di far conseguire l'istruzione e l'educazione di ciascuno, preparando una nuova generazione più colta, conscia dei propri diritti ed avviata al progresso e presentare alla società operai portati all'eguaglianza delle classi di cittadini che si tengono superiori, operai, onesti, virtuosi, laboriosi che combattono l'ignoranza, l'ozio, il vizio, il pregiudizio, l'impostura, la superstizione, ed il favoritismo. Mai un urto ci fu tra questi signori palesando la loro serietà e l'unità nell'interesse del prossimo bisognosi di cure e di conforto.
Mio padre avvocato Salvatore Picone (don Turidduzzu) appartenne alla massoneria occupando un posto di rilievo in provincia di Agrigento (il N°1) e pur essendo anticlericale si dedicò con alto senso di umanità ai bisogni della comunità ecclesiastica (orfanotrofio e case di riposo gestite da religiosi) e della povera gente distribuendo grano, farina, formaggi, pasta e tutto ciò che era necessario per la sopravvivenza. Questa associazione è stata combattuta dalla Chiesa Cristiana ma essa, nel corso dei secoli, ha sfruttato il prossimo nell'arricchimento senza seguire i dettami di Cristo che predicava di vivere nella assoluta povertà e nell'amore verso il prossimo.
La massoneria, offesa ed accusata di grave colpa verso l'umanità, nel corso dei secoli, ha dato prova di altruismo e serietà.
Racalmuto 22.05.2012
Pippo Picone
Salve sig. Picone ho letto con molto interesse il suo articolo e devo dirle che mi ha appassionato subito questa parte di storia della nostra Racalmuto. Vorrei chiederle dove poter trovare altre informazioni al riguardo. Spero ci siano libri o riviste antiche da poter consultare. Sarebbe così gentile da indicarmele? La ringrazio anticipatamente
RispondiEliminaDire che questi signorotti massoni della Racalmuto dell'800 avevano scopi umanitari è a dir poco scandaloso, visto le condizioni in cui versavano i poveri disgraziati che morivano nelle loro miniere e si spezzavano la schiena in mezzo alle loro tenute. Finiamola con questo gratuito campanilismo paesano atto a valorizzare a tutti costi sempre le stesse cose e le stesse persone. A Racalmuto migliaia di persone hanno dovuto abbandonare la loro terra ed i loro cari per sempre, mentre i signorotti in questione disquisivano sul nulla al circolo Unione.
RispondiEliminaRispondo alla lettera inviata su Regalpetra da Maria Adele Tirone che mi chiede informazioni dettagliate relativi alla massoneria a Racalmuto scritto da me in data 22 maggio u.s. e sull'anonimo.
RispondiEliminaAlfonso Tirone, universitario in medicina, fu animato dalle nuove idee mazziniane assieme a Calogero Savatteri e Gaspare Matrona.
Nel 1850 essi assunsero posizioni di primo piano, Alfonso conobbe le idee rivoluzionarie e fu a diretto contatto con i cospiratori contro i borboni.
Nel 1856 furono accaniti anticlericali impenitenti appartenenti alla massoneria.
Per quanto riguarda l'accusa verso i signorotti massoni che disquisivano sul nulla al Circolo unione; affermo che questi signori chiamati dispregiativamente "signorotti" erano persone perbene e hanno dato lavoro e se gli operai soffrivano nell'espletamento del loro lavoro era dovuto alla mancanza di mezzi adeguati a lenire le fatiche. Questi "signorotti" hanno dato se stessi per il bene del nostro paese e devono essere considerati benefattori. Sfido chiunque a segnalarmi oggi personaggi che hanno forza e virtù di volere impegnarsi come questi signori che si sono sacrificati compromettendo anche i loro possedimenti. Non è campanilismo paesano inteso a valorizzare le stesse persone. Questi personaggi hanno fatto storia nell'incipiente Risorgimento Italiano e come tali devono essere rispettati e valorizzati come eroi dell'Unità d'Italia.
Pippo Picone
La ringrazio per aver risposto, approfondirò le mie ricerche, come le dicevo mi affascinano i racconti del nostro passato,sopratutto quando si tratta di uomini e donne che al di là di qualsiasi appartenenza, politica, religiosa, si distinguono per onestà, senso civico e amore per il prossimo. Purtroppo io non so quasi nulla delle persone citate e non so se la loro appartenenza alla massoneria sia stata deleteria per qualcuno oppure no, ma prima di parlare mi piace essere sicura di quello che dico. Chiedo ad Anonimo, che è fortemente critico nei confronti dell'articolo, se lui parla sulla base di fatti accertati o se è solo un giudizio esteso alla massoneria. Se è così le ricordo che anche in un istituzione religiosa come la nostra chiesa cattolica si sono distinti personaggi che sono stati dei veri santi e martiri, così come purtroppo ci sono stati personaggi ignobili come pedofili, assassini o semplicemente arrivisti. Sono le persone con le loro azioni che contano e non l'appartenenza a qualcosa. Mi piace molto la gente che umilimente si muove per il bene comune, non mi piacciono invece quelli che si perdono in chiacchiere. Per questo mi affascina la storia riportata da Pippo Picone a cui ancora una volta dico grazie.
RispondiEliminaP.s. è ovvio che approfondirò le ricerche per saperne di più ;)