mercoledì 11 aprile 2012

UNITI NEL SILENZIO - Comitato Fra' Diego La Matina


Ci sono delle foto nel calendario 2010, dedicato alla visita di Napolitano a Racalmuto, che ritraggono il Presidente della Repubblica circondato da quegli amministratori comunali che di li a poco saranno a vario titolo denunciati, arrestati, inquisiti, condannati ed infine, tutti sciolti per aver “colluso” con ambienti mafiosi e comunque male amministrato.
Quella visita è passata, nel giro di poco tempo, dall’essere il momento di massimo prestigio della nostra storia, a quello più umiliante.
Ma cosa  paga  la Regalpetra di Sciasciana memoria con l’azzeramento delle istituzioni democratiche?

-La selvaggia e scriteriata lottizzazione della pianta organica del Comune consumata negli anni ottanta?
-La devastazione del territorio, conseguenza di un piano regolatore scellerato e dell’utilizzo illegale
 dello 0,20 come indice di edificabilità?
-L’occupazione del comune di centinaia di precari senza ne arte ne parte riconducibili spesso a familiari  degli stessi amministratori o agli amici degli amici?
-Il clientelismo e il voto di scambio come unico metodo per raccogliere il consenso?
-Gli appalti e i subappalti (fittizi) nell’esecuzione di opere pubbliche spesso inutili e mal realizzate?
-L’ICI e altri tributi locali  parzialmente o mai riscossi con gravi danni erariali per l’Ente a tutto discapito dei servizi da rendere ai cittadini?
-Gli alberghi chiusi o meglio mai fatti aprire?
-Gli incarichi professionali inutili e discrezionali?
-I debiti fuori bilancio non  contabilizzati e mai riconosciuti dal Consiglio; eppure in moltissimi casi pagati?
-O piuttosto la vicinanza, se non la commistione, di certi amministratori di ieri di oggi con ambienti vicini alla mafia?
-Magari il tentativo, a volte riuscito, di eleggere persone ad essa riconducibili all’interno del consiglio comunale?
-Il  fatto che a vario titolo  amministratori  abbiano avuto a che fare col mondo degli stupefacenti?
Oggi Racalmuto paga, ma in subordine, la somma di tutto questo.
Moltissime altre istituzioni pubbliche andrebbero sciolte se così non fosse.
In verità i motivi sono altri.
-Paga il perenne e distruttivo conflitto , tra le Istituzioni locali;  tra Queste, la Politica e i  Cittadini.
-Paga l’onta arrecata ad un’intera Nazione allorquando un Consiglio Comunale insipiente ha permesso che la massima autorità dello Stato (il presidente Napolitano in occasione della sua visita) potesse in qualche modo essere, moralmente, coinvolta.
-Paga il silenzio assordante che da quel 1989 (anno della morte di Sciascia) attanaglia questo paese;
e il silenzio è stato particolarmente assordante allorquando proveniva da quegli
“intellettuali di tenace concetto” che avrebbero dovuto ostacolarne la deriva morale e civile.
Questi ultimi, e coloro che hanno gestito la Fondazione Sciascia, l’unica cosa che hanno portato avanti con tenacia e pochissimo concetto è la politica dell’assopimento del messaggio del Maestro per scopi di carriera ed effimero prestigio del tutto personali. 
-Paga l’arroganza, la spregiudicatezza ed in qualche caso la falsità dei fautori del “cambiare tutto per non cambiare niente”.
C’erano quelli  pronti a gettare nella mischia padri spirituali, istituzioni religiose e poco credibili curriculum etici per dimostrare quello che non avrebbero mai potuto, ovvero di essere moralmente i migliori.
-Paga il tentativo di alcuni di essere allo stesso tempo detrattori e  sostenitori, interessati, di quel  sistema.
Qualcuno ha cullato la speranza che, superata questa tempesta, tutto potesse diventare immutabile.
Che il sistema potesse sopravvivere agli uomini; sola eredità da trasmettere a futura memoria.
Con buona pace di Sciascia, che molti avrebbero voluto assurgere a simbolo del perdente.
I Racalmutesi non sono gente che sogna e si illude facilmente.
La   speranza è  che il ministro Cancellieri porti dei Commissari in grado di ristabilire le regole democratiche, per una civile e pacifica convivenza tanto gravemente compromessa; e che il messaggio e la memoria di Sciascia possano essere motivo di cambiamento per questa terra al netto dei tanti falsi profeti.  

Racalmuto 1/4/2012                                                                             Com. Fra Diego la Matina

2 commenti:

  1. tutto vero unica osservazione sui precari non sono tutti uguali quelle raccomandati non sono più precari ma sistemati in posti definitivi e con stipendi a pieni ore

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  2. Alleggu Cecu, Cecu alleggu, ca dopu lu mali veni lu peggu.

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