giovedì 1 settembre 2011

Racalmuto, cercasi classe dirigente

Comitato Fra Diego La Matina ha detto:

Da quando, il 23 giugno, il sindaco Petrotto si è dimesso uno stato di catarsi è calato sul consiglio e sulla politica locale.
Ogni tentativo di normalizzare una situazione che di normale non ha assolutamente niente è sembrato fuori luogo; risultando patetico e in definitiva dannoso.
Il Consiglio avrebbe potuto scegliere due strade:
-quella delle dimissioni, cogliendo un messaggio, non esplicito ma forte, proveniente da ambienti superiori ed esterni al nostro contesto (ed è quello che il paese e una parte della politica locale ha sempre chiesto avendo compreso tale messaggio).
-o quella della difesa politica ad oltranza nel merito sull’operato del Consiglio, della Giunta e quindi del Sindaco e del presidente del Consiglio.

Una possibile difesa, non condivisibile, ma legittima.
In ogni caso qualsiasi fosse stata, delle due, la strada intrapresa avrebbe denotato personalità e coraggio nell’assunzione delle inevitabili responsabilità.
L’onorabilità del Paese e delle Istituzioni in qualche modo sarebbero state tutelate.
Ed invece, come si è già detto, il Consiglio ha scelto di non essere ne carne ne pesce.
Lo stato catartico del Consiglio e della Politica rischia di pervadere, l’intero paese.
> affermava il decano della politica locale dott. Sardo portavoce di un certo pensiero molto diffuso tra i suoi colleghi Consiglieri.
Quindi per analogia oggi l’Organo dovrebbe restare in carica per continuare a vigilare sugli Ispettori Ministeriali oltre che sul Commissario?
In verità tutti hanno capito i motivi per cui il Consiglio e i singoli componenti non si dimettono.
Siamo in presenza di una situazione anomala e insostenibile.
La permanenza del Consiglio a queste condizioni può solo continuare a trascinare un intero paese verso una deriva senza fine.
Ma se in qualche modo, sforzandoci, riusciamo a capire le ragioni di alcuni consiglieri per i quali la Carica è “pane” lo stesso non possiamo dire per professionisti affermati quali sono il dott. Sardo, il dott. Taibi, il dott. Licata, l’avv. Brucculeri, l’ing. Spalanca.
Professionisti della cui onestà intellettuale il paese era certo, e dai quali si aspettava (e ancora si aspetta) una presa di posizione chiara e coraggiosa nell’interesse generale.
Ed invece, a parte qualche esternazione sottovoce subito smentita da loro medesimi, il silenzio è assoluto, assordante.
Evidentemente vanno riviste molte convinzioni e giudizi su certi personaggi della politica locale.
Nella vita arriva un momento in cui ognuno deve assumersi delle responsabilità.
Deve dire onestamente cosa pensa e cosa vuole fare, specie quando le decisioni prese o non prese hanno valenza collettiva.
E questo momento è arrivato!
Non possiamo aspettare che siano componenti esterne a decidere il futuro di Racalmuto!
Ne vale l’onorabilità di ognuno e della comunità tutta.

Comitato Fra Diego La Matina



3 commenti:

  1. Da che pulbito viene la predica. E poi perchè l'onestà intelletuale lo devono avere soli i medici. Se si è ha conoscenza che il rimanere per tutti gli altri (non professionisti medici) "è pane" è giusto che dica chi sono o, dato per certo dà chi è stato parte integrante di questa ex amministrazione tra l'altro abusivo del ex macello sino dalla campagna elettorale, se è a conoscenza di consigliere in odor di mafia o puscher che lo porti a conoscenza a tutta la cittadinanza invece buttare parole al vento

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  2. RACALMUTO, CERCASI CITTADINI ONESTI!!!! risolviamo questo problema e tutto il resto si sistemerà da solo. E Guagliano la finisca di fare il grillo parlante, anche se dobbiamo ammettere che a forza di scrivere ha raggiunto una buona forma linguistica, ma le parole non bastano, contano più i fatti (presenti, futuri e sopratutto passati).

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  3. Caro concittadino, il primo passo verso l'onestà è dato dal coraggio di metterci la faccia dietro ogni affermazione.
    Ti invito pertanto ad uscire fuori dall'anonomato.
    Guagliano è semplicemente un cittadino a cui sta a cuore questo paese e che intende dare il proprio contributo al suo miglioramento sociale e culturale dicendo apertamente, senza mai sconfinare nelle cose personali,come la pensa e quali possono essere le eventuali proposte e soluzioni ai problemi.
    Il tuo contributo (anonimo) è solo un'esortazione al silenzio di Guagliano o di chiunque dica qualcosa.
    Ti invito a riflettere su questa tua posizione, che è il vero male atavico della nostra terra.
    Il coraggio di essere liberi,e di per se il principale requisito di onesta, comportamentale ed intellettuale.
    Ricordati che i fatti se non sono la conseguenza del ragionamento spesso producono solo danno.

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